Continua la protesta fra gli studenti a Roma: occupate cinque scuole soltanto negli ultimi tre giorni
Non si arresta la protesta degli studenti e delle studentesse a Roma. Alle nove scuole occupate fino alla scorsa settimana, nel giro di tre giorni se ne sono aggiunte altre cinque, tre delle quali soltanto nella giornata di oggi. Lo scorso weekend, infatti, erano insorti i licei monteverdini, il Manara e il Morgagni, mentre oggi si sono aggiunti Kant, Russell e il Carducci.
Le scuole occupate nel corso di questo autunno
I primi ad occupare il proprio istituto scolastico, con un po' di ritardo rispetto agli anni passati, sono stati gli e le studenti del Gullace, del Pilo Albertelli, dell'Enzo Rossi, del Plinio Seniore e del Cavour. Qualche settimana dopo hanno aderito alla protesta anche il Montessori e il Rossellini, quasi in contemporanea anche il Virgilio, dove ha fatto discutere il presidio contro le occupazioni chiamato dalla preside (con conseguenti apprezzamenti del ministro Valditara) e il Visconti, entrambi ancora oggi in protesta. Al Virgilio, inoltre Poi Morgagni e Manara, Kant e Russell e, stanotte, il Carducci.
La stessa lotta non si arresta, dai quartieri più centrali della capitale fino alle zone di periferia. Le istanze degli studenti, dall'opposizione politica al governo Meloni alla richiesta di posizione sulla Palestina, dalle questioni più pratiche che riguardano prettamente le singole scuole fino ai valori che, troppo spesso, secondo il corpo studentesco degli istituti in lotta verrebbero messe da parte come l'antifascismo, l'antirazzismo e il femminismo intersezionale. "Vogliamo uno spazio di discussione libero e sicuro per tutto il corpo studentesco", è la richiesta di molti studenti e studentesse.
Carducci occupato: "Le ragioni sono sotto gli occhi di tutti"
"La nostra è stata non una scelta accidentale, non arriva dal nulla, ma è la conseguenza di anni di malgestione e richieste ripetutamente ignorate in un ambiente che non disposto a tutelarci come meritiamo e che spesso ci ha posto in situazioni di difficoltà – scrivono dal collettivo Asmara, del Carducci – I motivi sono sotto gli occhi di tutti e da anni vengono manifestati: per risolvere questi problemi, però, non si è mai mosso un dito".
Poi seguono le specifiche con attacchi che non risparmiano nessuno: dalla segreteria al corpo docenti (dove, alcuni elementi, "esprimono apertamente opinioni omofobe, razziste, sessiste e fasciste, sfociando in commenti inammissibili, senza calibrare il peso di parole o espressioni", si legge nel comunicato dell'istituto).
"La nostra occupazione non vuole solo dimostrare la nostra capacità di autogestione che ci è stata negata ma anche un'alternativa ad un tipo di istruzione che non ci rispecchia, attraverso corsi, assemblee e spazi di confronto", concludono poi.