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Conservare astici sul ghiaccio con le chele legate non è reato: il giudice assolve un ristoratore

Il Tribunale di Roma ha assolto un ristoratore romano di Campo de’ Fiori finito a processo per maltrattamento sugli animali. A denunciarlo una guardia zoofila, per aver conservato astici vivi con le chele legate sul ghiaccio.
A cura di Alessia Rabbai
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Immagine di repertorio (Fonte: Getty Images)
Immagine di repertorio (Fonte: Getty Images)

Conservare gli astici sul ghiaccio e le chele legate non costituisce reato. È la sentenza del Tribunale di Roma che ha assolto un ristoratore romano di Campo de' Fiori, finito a processo per maltrattamenti sugli animali. A denunciarlo è stata una guardia zoofila. Dalla sentenza emerge che il benessere dei crostacei non può andare a scapito della sicurezza alimentare.

I fatti che erano stati contestati al gestore del ristorante come riporta Il Corriere della Sera risalgono all'estate del 2019, quando una guardia zoofila durante un controllo lo ha denunciato, perché i crostacei tenuti sul ghiaccio vivi e con le chele legate soffrivano. Ma torniamo indietro di qualche ora: una coppia di turisti americani aveva chiesto al ristorante un piatto di linguine all’astice. Il ristoratore, che come ha raccontato solitamente non li aveva dato il costo elevato, ha contattato il fornitore chiedendo di portarglieli. Gli astici erano dunque pronti per finire in pentola ed essere cucinati, quando la guardia zoofila li ha visti.

A rischio la salute dei consumatori

Una tesi che gli animalisti hanno cercato di documentare e sostenere davanti al giudice depositando anche uno studio dell’Istituto Zooprofilattico della Lombardia e dell’Emilia Romagna del 2007 nel quale c'è scritto che tenere i crostacei sul ghiaccio "è assolutamente inappropriato sia come metodo anestetico che come metododi stoccaggio" perché provoca stress e sofferenze e che devono essere tenuti in acquari a una temperatura di 12 gradi prima di ucciderli con un colpo netto tra gli occhi, senza dolore.

Il centro per la sicurezza alimentare di Regione Piemonte e ASL di Torino invece ritiene che ciò non può essere "automaticamente applicato in modo estensivo", perché conservare gli animali a temperature superiori a quelle del ghiaccio può causare un aumento della carica batterica e un rischio per la salute dei consumatori. 

Il precedente: ristoratore condannato a 5mila euro di multa

C'è un precedente giudiziario che però ha avuto un esito diverso e ha visto un ristoratore condannato a pagare una multa di 5mila euro. L'episodio in questione, che riguarda sempre crostacei conservati vivi con le chele legate e sul ghiaccio per i clienti risale al 2017, ad emettere la sentenza la Suprema Corte di Cassazione.

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