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Confessa l’autore della sparatoria a Frosinone, ma pm non gli credono: “L’ho ucciso per una donna”

L’autore della sparatoria allo Shake bar di Frosinone, Michea Zaka, sostiene che il movente per cui ha ucciso un connazionale e ferito altre tre persone è legato a una donna contesa. Una versione ritenuta credibile in parte dagli investigatori.
A cura di Enrico Tata
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Si chiama Michea Zaka il ragazzo albanese di 23 anni che ha ucciso un connazionale e ha ferito altre tre persone allo Shake bar di Frosinone. Il giovane ha confessato il delitto agli investigatori della sezione omicidi della squadra mobile del capoluogo ciociaro. L'autore della sparatoria ha detto che il movente è legato a una donna contesa, ma questa versione viene ritenuta credibile in parte.

La vittima è il 27enne Kasmi Kasem

Stando a quanto si apprende, la vittima è Kasmi Kasem, 27 anni, di nazionalità albanese. Tra i feriti nell'agguato dii ieri, uno è gravissimo ed è rcoverato nel reparto di rianimazione al Policlinico Umberto I di Roma. Gli altri sono meno gravi e si trovano ricoverati uno al San Camillo e l'altro all'ospedale Spazianii di Frosinone. Quest'ultimo è stato operato per una frattura al femore.

Un'altra novità rispetto alle prime ipotesi sulla sparatoria allo Shake Bar è legata alla dinamica dei fatti, completamente ribaltata grazie ai video registrati dalle telecamere di sicurezza. Contrariamente a quanto si pensava, a sparare sarebbero stati i giovani seduti a fare l'aperitivo nel locale e non i ragazzi arrivati a bordo di un'automobile.

La dinamica: chi ha sparato allo Shake bar e perché

Il fatto è avvenuto intorno alle 19.39 di ieri, sabato 9 marzo, allo Shake Bar di via Aldo Moro. Michea Zaka è al bar con i suoi amici Giuliano ed Elia, tutti di nazionalità albanese. Michea è incensurato, ma è stato fermato due volte negli ultimi mesi per un giro di droga. Presso il bar arrivano altri quattro giovani albanesi, Ervin e suo fratello Kasen con una coppia di amici. Michea spara sei colpi, che vanno tutti a segno. Ervin viene colpito al collo e muore dopo venti minuti. Gli altri vengono soccorsi e accompagnati al pronto soccorso.

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Il movente della sparatoria: donne e droga

L'autore della sparatoria dice che c'è di mezzo una donna, che prima stava con Kasen e ora sta con Michea. Una versione che però non viene ritenuta del tutto credibile dagli investigatori. Il vero motivo potrebbe essere invece collegato al narcotraffico in Ciociaria, dove sarebbe in corso da mesi una vera e propria faida tra bande rivali per il controllo delle piazze di spaccio.

Michea Zaka si presenta in questura spontaneamente poco dopo le 23, accompagnato dall'avvocato Marco Maietta. Sostiene che sono stati i fratelli Ervin e Kasen ad aggredirlo per primi e che lui ha fatto fuoco solo per difesa. L'arma del delitto è stata gettata dal ponte sul fiume Cosa ed è finita in una discarica abusiva. Non è stata ancora trovata dalla polizia. L'accusa nei confronti di Michea Zaka è per ora quella di omicidio e tentato triplice omicidio. Al momento non ci sono altri indagati o ricercati.

Il procuratore: "Coinvolti due gruppi criminiali"

"Le indagini non sono concluse ma sono soltanto all'inizio per ricostruire cosa ci sia dietro a questo gravissimo fatto di sangue che ha coinvolto due gruppi criminali", ha detto Antonio Guerriero, il procuratore della Repubblica di Frosinone.

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