Confermata sospensione per infermiera no vax: in primo grado era stata reintegrata dal giudice
Confermata dal Tribunale di Velletri la sospensione dell'infermiera no vax della Asl Roma 6 che il giudice in primo grado aveva ordinato di reintegrare. Ad annunciarlo è l'Unità di crisi covid della Regione Lazio: "Il Tribunale di Velletri-Sezione Lavoro presieduto dal presidente Marcello Buscema ha rigettato la domanda cautelare proposta dall’infermiera che non aveva osservato l’obbligo vaccinale. Pertanto, resta confermata la sospensione da parte dell’Azienda sanitaria Roma 6 nei confronti della dipendente. Questa ordinanza è importante poiché ribadisce la correttezza dell’operato dell’Azienda sanitaria nei confronti dell’obbligo vaccinale per il personale sanitario".
La vicenda dell'infermiera no vax sospesa dal lavoro dalla Asl Roma 6 aveva fatto molto discutere. Lei si era rivolta al giudice, che aveva ordinato all'azienda sanitaria di reintegrarla in ospedale e farle fare smart working, definito dallo stesso come "la modalità migliore per assicurare il fine voluto dal legislatore". Sempre secondo il giudice, sospendere l'infermiera dal lavoro avrebbe rappresentato "un’indebita compromissione dei diritti dei singoli". Secondo il decreto del 26 novembre però, il cambio di mansione non è più possibile per i sanitari che, ricordiamo, sono sottoposti all'obbligo di vaccinazione dato il lavoro delicato che sono chiamati a svolgere. L'assessore Alessio D'Amato aveva già annunciato che la Asl avrebbe fatto ricorso contro la decisione del giudice di reintegrare l'infermiera. Così e stato: oggi la pronuncia del Tribunale di Velletri, che ha dato ragione all'azienda sanitaria. Se l'infermiera non si sottoporrà a vaccinazione, non potrà lavorare in nessuna struttura ospedaliera o sanitaria.