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Condannato falso regista che abusava di aspiranti attrici: “Ti porto a Hollywood, sarai famosa”

Si presentava con un nome falso e, con la scusa di farle diventare famose, adescava aspiranti attrici. Poi abusava di loro. Condannato a 7 anni e 8 mesi falso regista.
A cura di Beatrice Tominic
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Si era presentato all'aspirante attrice sotto falso nome proponendole il ruolo di protagonista per il suo film. "Si tratta di un progetto importante, con facoltosi investitori americani", diceva, promettendole di farla diventare famosa. "Ti porto ad Hollywood", le diceva. Ma era tutto finto. E, con la scusa di girare scene erotiche, ha abusato della donna. Così per l'uomo, un cinquantanovenne abruzzese, residente da tempo all'Aquila, è arrivata la condanna da parte del Tribunale di Roma. La pena, per l'accusa di violenza sessuale ai danni dell'aspirante attrice, è di sette anni e otto mesi di reclusione.

Adesca attrice e la violenta: cosa è successo

Secondo quanto emerso nel corso del processo, come riporta il Messaggero, presentandosi con falso nome come regista, avrebbe organizzato alcune scene erotiche soltanto per abusare dell'attrice, costringendola a sedersi sulle sue ginocchia e a farsi palpeggiare da lui, lasciandola sotto shock. In un'altra scena, l'avrebbe costretta a spogliarsi e in un'altra ancora l'avrebbe sbattuta a terra. "Così puoi mostrare la tua aggressività", le avrebbe spiegato. In realtà si trattava di un modo per esercitare ulteriore controllo sulla donna.

Per cercare di dare veridicità alla sua storia e competenza al suo (finto) lavoro, lo stesso falso regista ha riprodotto una delibera fittizia del Comune dell’Aquila che gli conferiva la cittadinanza onoraria. Oltre a lui il riconoscimento riguardava un'altra donna, anche lei, come si è scoperto in seguito, adescata con la promessa di un ruolo di prestigio da attrice.

La sentenza del Tribunale

Il Tribunale di Roma lo ha condannato a sette anni e otto mesi di reclusione. Il cinquantanovenne, però, ha sempre respinto tutte le accuse e non è escluso che possa decidere di ricorrere in appello per cercare di dare un altro epilogo alla sua storia.

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