Concerto di Capodanno, lo staff di Tony Effe: “Dal Comune di Roma danno d’immagine”
"Nel prendere atto della scelta del Comune di Roma di cancellare la presenza dell'artista all'evento, pur nel rispetto delle decisioni di tale Istituzione e dei suoi organi, dobbiamo rappresentare il nostro vivo stupore e dispiacere poiché tale decisione e' stata presa in assenza di alcuna valida motivazione, dopo il raggiungimento di un accordo fra le parti e addirittura dopo l'annuncio e la conferenza stampa in cui veniva annunciata e pubblicizzata la presenza di Tony all'evento". Così in una nota Friends&Partners spa e Vivo Concerti srl, società organizzatrici del Capodanno del Comune di Roma, riguardo l'esclusione di Tony Effe dal concerto. Non solo: il Campidoglio avrebbe arrecato all'artista un "danno di immagine" non indifferente.
"Pegaso Management, il management di Tony Effe, aggiunge come appaia evidente il danno di immagine subito dall'Artista a causa di questa situazione, avendo peraltro appreso quanto stava accadendo solamente dai titoli di giornale – si legge nella nota – Pegaso, pur riservandosi ogni ulteriore riflessione, aggiunge come sia innegabile che questa vicenda abbia esposto Tony Effe a una forte pressione mediatica, rischiando di compromettere l'immagine e la carriera di uno degli artisti più rilevanti di questo 2024, trattandosi di un artista che, con la sua musica, è stato un forte motivo di aggregazione per tanti giovani che abbiamo incontrato nel corso di quest'anno".
L'invito a Tony Effe e il passo indietro di Gualtieri
Tony Effe era stato invitato dal Comune di Roma a cantare al tradizione concerto di fine anno organizzato dal Campidoglio. Alcune consigliere del Partito democratico hanno però scritto una lettera al sindaco Roberto Gualtieri chiedendo di ritirare l'invito. Il motivo risiede in alcuni testi di Tony Effe, che secondo le consigliere sarebbero sessisti e inneggerebbero alla violenza contro le donne. Il Comune ha quindi annullato la presenza dell'artista, che si era già detto onorato di esibirsi nel tradizionale Concertone.
La mancata presenza di Tony Effe al concerto ha scatenato un mare di polemiche, tra chi ritiene giusta l'assenza dell'artista e chi invece crede questo sia un clamoroso autogol. Tra gli ultimi a esprimersi, anche Junior Cally, la cui partecipazione al Festival di Sanremo nel 2020 era stata preceduta dalle stesse polemiche. "Speravo che quello che successe a me nel 2020 a Sanremo rimanesse un caso isolato – scrive Cally in un lungo post sui social – Ma è evidente che questi episodi non riguardano solo un dibattito sulla musica rap italiana e i suoi testi, ma c'è un gap generazionale di grande incomprensione che in passato non c'è mai stato". E ancora: "I testi hanno sempre provocato, scosso e diviso. Lo facevano anche i cantautori con le loro canzoni di denuncia e lo fa ovviamente il rap con il suo linguaggio crudo della strada, e lo faceva persino una hit come ‘Bella Stronza' di Marco Masini, che ha calcato i palchi di Ariston e concerti, che nessuno si è sognato mai di censurare,". Per poi concludere: "Forse dobbiamo tutti fare un passo indietro e chiederci: davvero la musica è il problema? O è solo uno specchio della società in cui viviamo che attraverso i versi delle canzoni viene raccontata e rappresentata? Censurare un artista è una scorciatoia inutile e dannosa. La musica dovrebbe servire a stimolare un dialogo, non a spegnere le voci".