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Aggiornamenti sul caso Emanuela Orlandi

Renatino De Pedis coinvolto nella scomparsa di Emanuela Orlandi: la verità del pm Capaldo in Commissione

Per l’ex Capaldo, ascoltato oggi i Commissione bicamerale, la scomparsa di Emanuela Orlandi è legata “a una vicenda personale di Enrico De Pedis e non alla Banda della Magliana”.
A cura di Enrico Tata
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Non la Banda della Magliana, ma soltanto Enrico De Pedis. Una vicenda personale di ‘Renatino'. Nel caso di Emanuela Orlandi sarebbe coinvolto il leader della Banda, secondo Giancarlo Capaldo, ascoltato oggi in Commissione di inchiesta sulle scomparse di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori. Capaldo è stato procuratore aggiunto presso la procura di Roma e titolare, dal 2019 al 2015, delle indagini sulla scomparsa delle due ragazze nel 1983.

Per Capaldo la scomparsa di Emanuela Orlandi è legata "a una vicenda personale di Enrico De Pedis. La sua presenza non è perché la banda della Magliana vuole ricattare qualcuno come il Papa e il Vaticano, è un altro genere di attività che viene messa in campo".

Per Capaldo, ‘Renatino',  "ha avuto il ruolo di organizzare il prelevamento e il sequestro della ragazza e poi la restituzione della ragazza a una persona non identificata". De Pedis, secondo il parere dell'ex pm, "non sapeva neppure perché Emanuela Orlandi era stata sequestrata, né ha partecipato alla gestione di eventuali trattative successive. E' da vedere come colui che ha organizzato, sul piano materiale, un servizio di basso livello ma molto utile e particolare per qualcuno".

Capaldo ha sottolineato ancora che Sabrina Minardi, ex di De Pedis, "non è attendibile in tutto, ma la ritengo attendibile su alcuni dati principali". Uno di questi è il racconto dell'incontro con una ragazza, che poi ha capito essere Emanuela Orlandi, quando De Pedis le ha dato appuntamento al Gianicolo, per poi consegnare la ragazza a un personaggio non identificato in via della Mura Aureliane. "Questa circostanza è importante perché del tutto inaspettata".

In questo senso Capaldo parla del possibile ruolo dell'autista di De Pedis: "Uno di questi soggetti che avrebbero partecipato al sequestro è stato identificato in Sergio Virtù, autista personale di De Pedis".

Nel 2010, quando Capaldo era titolare delle indagini, fu proprio Sabrina Minardi a tirare in ballo l'autista di De Pedis, definito un elemento non organico della Banda della Magliana. Minardi raccontò che dopo il rapimento Emanuela rimase nascosta dieci giorni a casa sua a Torvajaniica, poi in un appartamento di Monteverde e poi fu accompagnata in auto, da lei, De Pedis e l'autista, a un distributore di benzina lungo le mura Vaticane. Lì fu prelevata da un prete.

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