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Con nuovi criteri per accesso a scuole d’infanzia, più sostegno a donne e riconoscimento lavoro di cura

Dal prossimo anno scolastico cambiano i criteri di accesso alla scuola dell’infanzia. Il nuovo meccanismo dovrebbe favorire l’ingresso ai genitori che fino a quest’anno erano penalizzati dal sistema dei punti.
A cura di Natascia Grbic
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Foto di repertorio
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Dal prossimo anno scolastico entrano in vigore nuovi criteri di accesso alle scuole di infanzia del comune di Roma. Lo ha comunicato l'assessora alla Scuola Claudia Pratelli, annunciando l'approvazione della delibera in consiglio comunale. Si tratta di una scelta, spiega l'assessora, volta ad "ampliare la possibilità di scelta delle famiglie, incrementare la conciliazione tra studio, lavoro e vita familiare, sostenere l’occupazione delle donne".

"Si cambia marcia – ha dichiarato Pratelli – la delibera approvata fotografa, sia nei criteri che nei punteggi, la profonda trasformazione che negli anni ha riguardato il mondo del lavoro e la società tutta. Abbiamo ritenuto importante ampliare le scelte per le famiglie e semplificare le procedure per promuovere e facilitare l’iscrizione nelle scuole dell’infanzia comunali. E poi abbiamo ritenuto necessario prendere parte nel cammino di emancipazione delle donne sostenendo chi è in cerca di occupazione. Perpetrare le modalità consolidate che penalizzavano le famiglie con un genitore inoccupato/a o disoccupato/a, infatti, rischiava di condannare i non occupati, quasi sempre le donne, al lavoro di cura. Oggi con la definizione di nuovi criteri guardiamo il presente e indichiamo il futuro".

I nuovi criteri per l'accesso alla scuola dell'infanzia modificano anche i punteggi per l'ingresso. Le famiglie potranno presentare la domanda nel municipio più adatto alle loro esigenze, con facoltà di scegliere fino a tre scuole (prima era solo una). La possibilità è stata estesa a tutti i residenti nel territorio di Roma Capitale, e ai soggetti meritevoli di tutela che non hanno codice fiscale.

Rientreranno nella categoria di lavoratori anche gli autonomi, le partite iva, i tirocinanti e chi ha borse di studio e ricerca. Si riduce il divario di punteggio anche tra i genitori impegnati in percorsi scolastici o universitari, in modo da non penalizzarli nell'accesso all'asilo, così come quello tra chi ha entrambi i genitori lavoratori e quelle in cui a lavorare è solo uno dei due, "un piccolo ma fondamentale tassello della strategia complessiva di promozione dell’occupazione femminile, troppo spesso sacrificata proprio dalle difficoltà di conciliazione fra tempi di vita e tempi di lavoro". Un punteggio dedicato con priorità di accesso sarà riservato anche ai casi in cui uno o entrambi i genitori siano detenuti in carcere, oppure nei casi individuati da consultori, case famiglia, case rifugio e centri antiviolenza nei casi di orfani di femminicidio.

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