Commissione Orlandi-Gregori, Roberto Morassut a Fanpage.it: “Non cerchiamo un processo, ma la verità”
Nella giornata di ieri, il Senato ha approvato la legge che la vede primo firmatario. La commissione d'inchiesta sui casi di scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori si farà.
Si è trattato di un momento complesso, terminato con l'approvazione della legge che istituisce la commissione bicamerale di inchiesta per i due casi di scomparsa. Si tratta di un grande passo avanti, da tempo aspettavamo questo momento.
Lo scorso giugno aveva detto a Fanpage.it che non istituire la commissione sarebbe stato un imperdonabile autogol per il Parlamento. Ora l'approvazione c'è, la durata dei lavori è prevista fino al 2027, ma fra rinvii e emendamenti sono stati tolti più di otto mesi alle attività.
Alle stime si può persino dire che era comprensibile. Si tratta di una vicenda molto ingarbugliata, con tanti elementi di complessità politica, diplomatica, nell'opinione pubblica. Il Parlamento ha dovuto prendersi del tempo per potersi assumere questa decisione. Alla fine guardiamo come stanno le cose: si è costituita e questo è quello che conta. Adesso è stata decisa per legge, nelle prossime settimane si decideranno componenti, organi di presidenza, regolamenti come prevede la procedura. Voglio sperare che per l'inizio del prossimo anno la commissione inizi a lavorare.
Nel frattempo, durante il suo intervento nel corso della discussione, sembra che anche il senatore Gasparri, nonostante i suoi dubbi, abbia manifestato la volontà di partecipare alla commissione, anche per tutelare "santi, Chiesa e patti lateranensi".
Non ho sentito l'intervento del senatore Gasparri. Ma qui la commissione ha un compito, che è quello di coadiuvare, nei suoi limiti istituzionali, il lavoro delle magistrature, attraverso un lavoro che è prevalentemente di ricostruzione storica, utilizzando i poteri inquirenti di cui dispone, ma che non sono poteri finalizzati ad istruire processi, ma a raccogliere informazioni e documentazioni riservate. Questo è il compito della commissione. Nessuno credo possa avere intenzione di utilizzarla come una clave politica: dobbiamo attenerci a questo.
Come pensa che si svilupperanno i rapporti con lo Stato Vaticano?
Si dovrebbe sviluppare sul piano di piena e leale collaborazione reciproca, come è giusto che sia. E questo credo cha caratterizzi anche le attività che stanno svolgendo le due magistrature, che stanno lavorando ormai da tempo. La commissione si atterrà a questo, con tutti gli organi anche del Vaticano, qualunque essi siano.
Fra le resistenze maggiori anche il senatore Casini che, in un discorso più ampio secondo l'uso a suo avviso esagerato delle commissioni d'inchiesta in questi ultimi tempi, si è detto contrario e poi, in sede di votazione, si è astenuto.
Sono d'accordo sul fatto che il Parlamento stia abusando delle commissioni d'inchiesta: ne sono state costituite, inventate, immaginate troppe quasi pensando che possano essere uno strumento di lotta poltica. Ma se ce n'è una che ha un senso e una funzione reale è proprio questa su un caso che non è più un caso di cronaca, ma una vicenda storica che ormai dura da quaranta anni. Molte di quelle che si stanno costituendo le considero un'inflazione non necessaria e anche atipica nel ruolo del Parlamento. In parte condivido l'osservazione del senatore Casini, ma non in questo caso: se c'è una commissione che ha un senso, è proprio questa sul caso Orlandi-Gregori.
Oltre ai dubbi, moltissimi fra senatori e senatrici hanno dimostrato
Il dibattito è normale, è una legge che si occupa di un aspetto complesso. Il punto reale è che la commissione si è costituita e che la commissione possa iniziare a lavorare, possibilmente senza cedere alla tentazione delle contrapposizioni politiche, ma stando alla concretezza dei fatti, di un lavoro sobrio, riservato e basato sui documenti reali.
Quali prospettive adesso per la commissione?
Immagino che ci vorrà tempo per gli adempimenti formali, immagino si potrà iniziare ad inizio anno. Dopo la composizione, con membri e organi di presidenza, servirà un programma. La commissione poi dovrà darsi una struttura, fornirsi di consulenze e contributi scientifici, accademici, tecnici, nei vari campi che possano essere utili per svolgere questo lavoro al meglio.
La commissione potrà consultare anche documenti riservati, audire persone, svolgere un lavoro di carattere prettamente inquirente, come ripeto, senza portare a processi.
Eventualmente si potranno consultare anche quei documenti sottoposti al segreto di Stato, come più volte richiesto dalla famiglia Orlandi?
In quanto all'utilizzo di materiale secretato, questo non dipende dalla commissione ma dalle autorità che decidono su questo, a partire dalla Presidenza del Consiglio.