Commissione Orlandi Gregori, l’amica di Mirella: “Nessun segnale prima della scomparsa”
Dopo le ultime convocazioni, che riguardavano per la maggior parte il caso Orlandi, ad essere audita dalla commissione bicamerale d'inchiesta è una delle compagne di classe di Mirella Gregori, Giovanna Manetti. Le due ragazzine, oltre a frequentare la stessa classe, erano anche nella stessa comitiva di Centocelle. "Dovevamo vederci – ha ribadito anche lei – Se ci fossero stati cambiamenti, avrebbe sicuramente avvertito".
Convocata in commissione l'amica di Mirella Gregori: "Molto strano che non ci abbia avvertito"
Giovanna Manetti è stata ricevuta nella mattina di giovedì 12 dicembre 2024. Davanti ai membri della commissione ha ripercorso quella tragica giornata del 7 maggio 1983. "Era un sabato eravamo d'accordo che saremmo sicuramente usciti tutti quanti insieme – ha raccontato – Mirella ci avrebbe raggiunto alle 15.30 dove ci vedevamo. Saremmo uscite insieme. Alle 14.20 ho iniziato a chiamarla per metterci d'accordo".
Quel sabato sarebbe dovuto essere un pomeriggio come tanti. "In genere Mirella veniva dalle nostre parti, prendeva il 19 e ci raggiungeva verso il Prenestino Labicano, avevamo un bel gruppo – ricorda – La nostra giovinezza era fatta di uscite, comitiva, primi fidanzatini".
Secondo Manetti, la decisione di non presentarsi di sua spontanea volontà da parte di Mirella sarebbe da escludere: "È strano che si sia andata a creare un'altra cosa da fare o abbia, su invito di qualcuno, deciso di andare da un'altra parte di sua iniziativa, perché è sempre stata molto seria, una ragazza tranquilla, non era una che diceva una cosa e poi ne faceva un'altra". Eppure, come tutti e tutte ormai da oltre 40 anni sappiamo bene, Mirella Gregori a quell'appuntamento non si è mai presentata.
La scomparsa di Mirella Gregori: il racconto dell'amica
"La giornata ha preso un verso brutto per tutti, soprattutto per la mamma che ha dovuto, a parte la preoccupazione, sopportare continue chiamate nostre finché la sera siamo andati tutti lì – ricorda ancora Manetti, ascoltata in commissione – Qualsiasi cosa le sia successa, è capitata, non programmata. Mirella non avrebbe preso impegni con noi e secondo me non sarebbe andata in nessun posto senza risalire su ed avvisare la mamma perché non era il tipo. Anche se si fosse presentato un altro programma non sarebbe mai andata via così. Per qualsiasi cambio di programma, avrebbe avvisato".
Il rapporto con la quindicenne scomparsa, per Manetti, è stato interrotto troppo presto: "La nostra amicizia stava crescendo anche fuori scuola anche perché ci prendevamo come persone – spiega – Ci volevamo bene, c'era una bella amicizia sicuramente che, però, un'amicizia che non ha potuto maturare". E su Alessandro, il ragazzo che avrebbe citofonato a Mirella per farla scendere poco prima della sua scomparsa, dice di non sapere chi fosse: "Non ho mai saputo di lui, lo abbiamo sentito nominare dopo il fatto, non l'ho mai visto e mai sentito".
L'amica di Mirella Gregori: "Prima della scomparsa, nessun segnale"
Dopo aver ricordato il giorno della scomparsa, è passata a ripercorrere il periodo antecedente. "Non ricordo alcun segnale – ha continuato – Non ho mai avuto la sensazione che qualcuno ci stesse seguendo e non ricordo nulla di particolare neanche il giorno dell'inaugurazione del bar. Ma se i verbali dicono che ci siamo andati, sarà stato così, forse sono io che non lo ricordo ora". Poi ha aggiunto: "Secondo me, dall'idea che mi sono fatta, non ci sono fatti o eventi che possano aver anticipato quello che è successo, per quello che è la mia conoscenza, è qualcosa che è successo lì, in quel momento, se è qualcosa di pregresso, di studiato, è qualcosa che sfugge alla mente sia di una ragazza, sia alla donna che sono oggi".
Per lei, la scomparsa dell'amica è stata qualcosa di inspiegabile: "Ci ha sconvolto la vita. È qualcosa che avrà sicuramente una spiegazione, ma io razionalmente non riesco a dare una risposta, penso a qualcosa che è capitato quella giornata, in quel momento, ma non che lei possa aver mostrato preoccupazioni. Per noi è qualcosa di inspiegabile, facevamo una vita normale, come tanti, facevamo qualche uscita niente di strano, raccontavamo tutto ai nostri genitori e alle mamme".
Il lavoro in commissione bicamerale
Le parole di Manetti sembrano un'ulteriore conferma per la commissione bicamerale d'inchiesta. Nel fare il punto sulla commissione bicamerale d'inchiesta sui casi di scomparsa di Mirella Gregori ed Emanuela Orlandi, il vicepresidente della commissione bicamerale d'inchiesta Roberto Morassut (PD) ha spiegato che i lavori non si arrestano: "Due ragazze così piccole per essere portate via nel silenzio assoluto devono essere ingannate da qualcuno di cui pensavano di potersi fidare: sono ragazze serie, legate alle famiglie e attente. Quindi c’è una capacità professionale nel catturarle", ha ribadito.