Come votare ai referendum dell’8 e 9 giugno se si è fuorisede a Roma

Gli elettori fuori sede a Roma potranno votare per i cinque referendum abrogativi in programma l'8 e 9 giugno 2025. Sono tutti gli elettori che per motivi di studio, lavoro o cure mediche, si trovino per un periodo di almeno tre mesi (a cavallo dei due giorni di referendum) in un comune di una provincia diversa da quello di residenza. Roma Capitale ha pubblicato tutte le informazioni utili per poter esercitare il diritto di voto.
Referendum 8 e 9 giugno, richiesta voto per i fuori sede entro il 4 maggio
I cittadini fuori sede dovranno presentare una domanda alla Direzione dei Servizi Elettorali di Roma Capitale entro domenica 4 maggio 2025 per potere essere ammessi al voto per i referendum. Per presentare la richiesta occorre compilare un modulo disponibile sul sito di Roma Capitale e allegare i seguenti documenti:
- copia di un documento di riconoscimento in corso di validità;
- copia della tessera elettorale personale;
- copia della certificazione o di altra documentazione che attesti la condizione di elettore fuori sede per motivazioni di studio, lavoro o cure mediche; le motivazioni possono essere anche autocertificate.
Roma Capitale precisa inoltre che la domanda può essere presentata online, tramite i Servizi Online del Portale di Roma Capitale (si accede con Spid), via mail all'indirizzo procedure.elettorali@comune.roma.it, via Pec all'indirizzo procedure.elettorali@pec.comune.roma.it, personalmente o tramite delega a persona di fiducia all'Ufficio Elettorale – via Luigi Petroselli n. 50.
In seguito gli elettori autorizzati riceveranno, entro il 3 giugno 2025, un'attestazione di ammissione al voto con indicazione del numero e dell'indirizzo della sezione dove andare a votare.
I quesiti dei 5 referendum abrogativi dell'8 e 9 giugno 2025
L'8 e 9 giugno i cittadini potranno esprimersi su cinque referendum: uno sulla cittadinanza e quattro sul lavoro. Il primo referendum chiede di cambiare le regole per l'ottenimento della cittadinanza italiana. In particolare si chiede di ridurre il periodo di residenza legale continuativa richiesto per fare domanda per la cittadinanza italiana da 10 a 5 anni. Una volta ottenuta, la cittadinanza verrebbe automaticamente trasmessa ai figli e alle figlie minorenni.
Gli altri quattro referendum, promossi dalla Cgil, riguardano il lavoro e mirano a modificare alcune regole introdotte dal Jobs Act, a rivedere alcune norme sulla sicurezza sul lavoro e sulle indennità di licenziamento.