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Come risolvere il problema degli affitti ancora troppo alti per gli studenti a Roma

GenQ, un’associazione no profit impegnata nell’affermazione della parità di genere, ha organizzato un evento sugli ‘Affitti accessibili’ a Roma. I suggerimenti emersi durante la giornata verranno presto sottoposti alla giunta Capitolina.
A cura di Enrico Tata
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GenQ, un'associazione no profit impegnata nell'affermazione della parità di genere, ha organizzato un evento sugli ‘Affitti accessibili' a Roma. L'obiettivo era quello di discutere, grazie a partecipanti caratterizzati da età e provenienze molto differenti tra loro e divisi in tre team, di possibili soluzioni al problema del caro affitti.

I suggerimenti emersi durante la giornata verranno presto sottoposti alla giunta Capitolina. Per contrastare gli affitti brevi a favore di quelli più lunghi, sono stati proposti sconti fiscali, e in particolare uno sconto sull'Imu sulla seconda casa, per coloro che decidano di dare la propria abitazione in affitto. Tra le cause della diminuzione dell'offerta di appartamenti in locazione per studenti c'è la predilezione, per i proprietari di casa, di formule di affitti brevi per turisti, anche e soprattutto attraverso piattaforme come Airbnb. Locazioni che garantiscono loro meno problemi e affitti più alti.

I particpanti hanno pproposto inoltre l'aumento della tassa di soggiorno per coloro che mettono a disposizione appartamenti per affitti brevi in centro, Municipio I e II, finanziando in questo modo lo sgravio dell'Imu. Un'altra idea presentata è relativa all'introduzione dell’obbligo di partita IVA per i locatori di affitti brevi, con conseguente abolizione della cedolare secca.

Infine è stato affrontato uno dei problemi più complicati che si trovano ad affrontare i giovani affittuari e cioè il versamento della caparra da versare alla sottoscrizione del contratto. Per questo è stato proposto l'introduzione di un "Fondo Caparra Giovani”. Ancora, i partecipanti hanno messo l'accento sulla necessità di liberalizzare il subaffitto che, spiega GenQ, "consentirebbe agli studenti di rientrare delle spese riservate al canone di affitto, in particolare nei mesi di distanza dalla vita universitaria e/o scolastica in generale".

“Siamo davvero soddisfatte dell’esito dell’iniziativa. Il metodo che abbiamo adottato per questo Policy Lab, ossia il Design Thinking, si è dimostrato particolarmente efficace: tutti i partecipanti sono stati coinvolti attivamente e, a prescindere dalla divisione in team, ognuno ha avuto modo di apportare il proprio contributo a ciascuna delle proposte avanzate. In questo modo, l’output finale è stato una policy solida e strutturata, che spinge ad avere fiducia nella sua effettiva capacità di moderare il caro affitti: per questo non vediamo l’ora di presentarla, farla conoscere anche alle istituzioni e discutere di una sua effettiva applicazione", ha spiegato Giulia Sironi, Responsabile Eventi di GenQ.

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