Come erano andate le elezioni a Roma nel 2016, i risultati: Raggi battè Giachetti e Meloni
Cinque anni fa il grande trionfo del Movimento 5 Stelle e di Virginia Raggi alle elezioni comunali di Roma. Al primo turno – si votava in un solo giorno domenica 6 giugno – il Movimento 5 Stelle otteneva il 35,32% dei voti, staccando nettamente il candidato del Partito Democratico e del centrosinistra Roberto Giachetti che rimaneva fermo 24,9%. La destra poi si presentava divisa all'appuntamento elettorale, con Giorgia Meloni che correva con l'appoggio di Fratelli d'Italia e Lega (o meglio all'epoca di Noi con Salvini) che non superava il 20%, e il candidato civico di centro Alfio Marchini (scomparso poi dalle cronache politiche) che con una lista civica e l'appoggio di Forza Italia arrivava al 10% dei consensi. La sinistra correva poi da sola con un candidato alternativo a Giachetti: Stefano Fassina che si fermava al 4,4% di consensi. Si recarono alle urne il 57,02% (cinque punti percentuali in più che nel 2013) dei cittadini al primo turno e poco più del 50% al secondo turno.
Il trionfo di Virginia Raggi al ballottaggio
Al secondo turno non c'era stata partita e il Movimento 5 Stelle centrava la sua prima importante vittoria eleggendo la sindaca della capitale (ma anche di Torino con la contemporanea elezione di Chiara Appendino). Virginia Raggi batteva oltre ogni più rosea aspettativa il candidato di centrosinistra Giachetti 67,15% al 32,85%. Una vittoria a valanga frutto di un clima politico molto diverso in città, determinato in gran parte dallo tsunami giudiziario di Mafia Capitale e dalla fine anticipata dopo soli due anni e mezzo di consiliatura dell'esperienza in Campidoglio di Ignazio Marino.
Una spinta e un consenso che sembrano esauriti cinque anni dopo
Il Movimento 5 Stelle e la sconosciuta ai più Virginia Raggi, rappresentavano un'importante speranza di cambiamento e rinnovamento per la città, espressa soprattutto nei quartieri più periferici. Un effetto che dopo cinque anni sembra terminato, con la normalizzazione dell'esperienza grillina e le mille difficoltà in contrate dalla prima cittadina. Secondo i sondaggi le elezioni romane segneranno un ritorno a un sostanziale bipolarismo, nonostante la frammentazione dell'offerta elettorale nel campo progressista.