Code lunghissime nei drive in del Lazio, l’assessore D’Amato: “Raddoppieremo le postazioni”
File lunghissime, ore e ore di attesa sotto la pioggia prima di riuscire a fare un tampone, classico o rapido. Le code delle automobili ai drive in allestiti dalla Regione Lazio su tutto il territorio stanno aumentando di giorno in giorno e per questo sono pronte tre soluzioni: l'avvio dei test rapidi in alcuni laboratori (qua la lista, costo 22 euro), l'annuncio che presto si potranno effettuare anche negli studi dei medici di famiglia e l'allestimento di nuove postazioni drive in. L'assessore D'Amato ha annunciato che presto verranno raddoppiate: "Stiamo lavorando per il raddoppio dei drive-in: l'aeroporto di Guidonia, Monterotondo Scalo, Priverno, Aprilia, Gaeta, Pomezia, oltre al nuovo drive del Pertini e a quello che è già partito a via Odescalchi (Asl Roma 2), a Tor Vergata presso la grande area utilizzata durante il Giubileo e in altre aree che si stanno valutando".
I diversi test a disposizione nel Lazio
Per i casi non urgenti e per lo screening nelle scuole la Regione Lazio sta utilizzando i tamponi rapidi che, al contrario dei test molecolari classici, forniscono un risultato in meno di mezz'ora. In caso di positività, però, la conferma deve avvenire necessariamente con un test molecolare. Il prelievo del campione biologico avviene con le stesse modalità per entrambi i test: attraverso un tampone naso-faringeo. Per evitare ai bambini piccoli questo test fastidioso, l'Istituto Spallanzani ha messo a punto un test salivare: i piccoli mettono in bocca un tamponcino e lo masticano. Lo stesso campione, in caso di positività, potrà essere utilizzato per la conferma con il test molecolare.
L'annuncio dei medici di famiglia: "Presto tamponi anche da noi"
Il segretario della Federazione Medici di Famiglia Roma, Pier Luigi Bartoletti, ha annunciato: "Abbiamo chiesto alla Regione di aprire alla possibilità che i medici di medicina generale possano fare i test rapidi e i sierologici. L'assessore si è detto d'accordo, speriamo che a breve si possa dare il via libera e pubblicare un avviso pubblico per vedere quanti medici aderiscono".