Claudio Lotito si candida in Molise: “Conosco l’Abruzzo perché mio nonno era di Amatrice”
"Conosco l'Abruzzo perché mio nonno era di Amatrice", ha detto Claudio Lotito durante la presentazione dei candidati di Forza Italia, dopo aver ammesso di non conoscere bene il Molise, la regione in cui è candidato al Senato nelle liste di Forza Italia. L'imprenditore e presidente della Lazio non è riuscito, però, ad evitare la gaffe sulla sua regione: la cittadina di Amatrice, infatti, pur trovandosi al confine, si trova nella regione Lazio, in provincia di Rieti.
L'intervento
Si trovava al Centrum Palace per la presentazione dei candidati di Forza Italia quando, per difendersi da chi lo ha definito un "paracadutato", ha commesso l'imperdonabile gaffe: "È vero, non conosco questo territorio – ha detto, in relazione alla sua conoscenza sulla regione in cui è candidato – Anche se conosco l'Abruzzo perché mio nonno era di Amatrice". E qui è arrivata la figuraccia: la cittadina di cui era originario suo nonno confina con l'Abruzzo, ma si trova ancora nella regione Lazio, in provincia di Rieti.
Poi ha continuato il suo intervento rivolto agli elettori e alle elettrici del collegio in cui è candidato: "Mi sono documentato e non su Wikipedia perché io non uso i social e non ho nemmeno Google sul telefonino. Ma mi prendo un impegno con la popolazione molisana, perché questa regione ha bisogno di rappresentanti che ne sposino la causa: è una regione ignorata che non ha voce – ha detto, prima di concludere – Mi trasferisco in Molise per questo periodo di campagna elettorale, starò sempre qua e farò il giro dei paesi".
L'impegno per il Molise
Riferendosi al tormentone "Il Molise non esiste", infine, ha dichiarato: "Più che una regione che non esiste, è una regione fantasma, inascoltata, invisibile. Finora quello che ho visto è bellissimo ma nessuno ne parla", ha dichiarato Lotito prima di analizzare uno dei grandi problemi della regione: la viabilità. "Per raggiungere Campobasso oggi ho impiegato molto tempo, ho preso atto che le strade sono quelle degli anni Sessanta e non è possibile valorizzare il territorio senza infrastrutture all'altezza", ha concluso, prima di annunciare di voler aprire sedi elettorali nelle tre maggiori centri molisani di Campobasso, Isernia e Termoli.