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Sparatoria a Fidene

Claudio Campiti, chi è il killer di Fidene: “Ha chiuso la porta e puntato i dirigenti del consorzio”

Claudio Campiti è il nome dell’uomo di 57 anni che questa mattina ha fatto fuoco in un bar di via Monte Giberto a Roma, uccidendo tre donne e ferendo gravemente tre persone.
A cura di Natascia Grbic
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È Claudio Campiti l'uomo che questa mattina ha fatto fuoco in via Monte Giberto a Roma, in zona Fidene. Cinquantasette anni, è entrato nel gazebo antistante il bar ‘Il posto giusto', dove in quel momento si stava tenendo una riunione del consorzio Valleverde della zona Valle del Turano, e ha cominciato a sparare. Tre donne sono morte, altre due donne e un uomo sono gravemente feriti e sono stati portati in ospedale: quest'ultimo sarebbe in pericolo di vita.

"Ho il buio, è stato terribile, quando è entrato con l'arma ho pensato che volesse minacciare e basta. Invece è partito il primo colpo, ho visto la testa della persona davanti a me andare all'indietro – spiega un testimone – Ha iniziato a sparare a raffica, ho sentito quattro i cinque colpi ma mi hanno detto che erano molti di più. Le persone che si trovavano più vicine a lui gli sono saltate addosso, aveva in canna un altro caricatore da sedici colpi e ci avrebbe ammazzato tutti".

Quando è entrato nel gazebo, Claudio Campiti ha chiuso la porta dietro di sé. Ha puntato subito la presidenza e i consiglieri del consorzio, dopodiché ha rivolto la pistola contro i residenti per uccidere anche loro. L'arma sarebbe stata trafugata da un poligono di tiro di Tor di Quinto, dopo che gli era stato negato il porto d'armi. Il poligono è stato sequestrato in serata dalla Procura.

"Ero vicino la porta, l'ho aperta per fare uscire le persone – continua il testimone – La porta però si apriva al contrario e continuava a chiudersi, ho dovuto levare tavoli e sedie per fare spazio. Un uomo, è stato davvero un eroe, si è gettato su di lui per prendergli la pistola, mentre lottavano è partito un colpo e lo ha preso sulla guancia. Era un lago di sangue, lo hanno portato via con la barella".

Claudio Campiti non era un volto nuovo per il consorzio. Sembra che in passato fosse stato già denunciato per minacce e comportamenti violenti, ma nessuno pensava potesse spingersi fino a tanto. "Lo consideravo una figura strana rispetto al consorzio – racconta un residente – Non era partecipativo, era sempre polemico, ma è pieno di persone così, non mi sarei mai aspettato una reazione del genere. I suoi obiettivi erano i dirigenti del consorzio".

Fino al 2021 Claudio Campiti ha tenuto un blog delirante contro il consorzio Valleverde, in cui scriveva che "qui con il codice penale lo Stato ci va al cesso, qui denunciare è tempo perso so tutti ladri. È un feudo concesso dallo Stato al Consorzio Valleverde". L'ultimo post è datato 2 novembre 2021, Poco più di un anno dopo, la strage.

A essere uccise sono state la segretaria della presidente del consorzio, la revisore dei conti. Non è chiaro se la terza donna uccisa avesse un ruolo nella dirigenza del consorzio oppure fosse una residente. A essere ferita, anche la presidente del consorzio, portata in ospedale. Ci sarebbe almeno una persona in pericolo di vita.

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