Claudia residente all’estero non può votare per colpa del comune di Roma: quanti altri esclusi?
"L'ambasciata ha comunicato che avrebbe inviato le schede elettorali per posta l'undici settembre. Visto che i tempi delle poste possono essere più lunghi ho aspettato. La mia scheda però non arrivava e ho quindi contattato l'ambasciata italiana a Stoccolma per avere delle spiegazioni. L'addetto mi ha spiegato che le tempistiche della mia iscrizione all'Aire sono corrette, ma che il Comune di Roma non mi aveva registrata tra gli elettori. Ed è improbabile che io adesso possa votare".
Claudia è una ragazza che vive in Svezia da diversi anni. Più di due anni fa ha chiesto di essere iscritta all'Aire (Anagrafe Italiani residenti all'estero, ndr), come da procedura nel caso in cui un cittadino italiano decida di trasferirsi all'estero per un periodo superiori ai dodici mesi. Uno step obbligato nel caso si risieda in un paese diverso dall'Italia, soprattutto per esercitare il proprio diritto di voto.
I primi problemi per Claudia sono arrivati quando ha chiesto l'iscrizione all'Aire al Comune di Roma. "Sono stati molto lenti anche lì, ho dovuto sollecitare e fare presente che erano in ritardo di un anno. A quel punto ho rimandato i documenti e mi hanno iscritta. Ma non tra gli elettori. Questo mi impedisce di fatto di esercitare il mio diritto costituzionale al voto, ed è una cosa di cui mi dispiace moltissimo".
"L'addetto dell'ambasciata con cui ho parlato è stato disponibilissimo e mi ha spiegato che avrei potuto provare a mandare un reclamo al Comune di Roma. Proprio questa mattina dal Campidoglio hanno inviato un nulla osta per il mio inserimento nella lista, ma sicuramente non faremo mai in tempo per il 25 settembre". L'ambasciata infatti deve adesso accettare il nulla osta e inviare a sua volta dei documenti, e da qui alle elezioni mancano troppi pochi giorni. "Mi hanno spiegato che ci vorrà un mezzo miracolo per far arrivare tutto in tempo", conclude Claudia. "Non pensavo di non poter votare per la negligenza altrui, mi dà molto fastidio non esercitare per questo un mio diritto".