video suggerito
video suggerito

Clamoroso al processo Diabolik, Calderon: “Sono innocente, Piscitelli non l’ho ucciso io”

Depositato un memoriale scritto in carcere da Raul Esteban Calderon, a processo per l’omicidio di Fabrizio Piscitelli: “Sono addolorato per la morte del signor Piscitelli pensando anche al dolore che prova la sua famiglia. Spero che verrà fuori chi ha commesso questo bruttissimo delitto”.
A cura di Enrico Tata
10 CONDIVISIONI
Immagine

Si dichiara innocente Raul Esteban Calderon, imputato nel processo per l'omicidio di Fabrizio Piscitelli. In un memoriale di sette pagine ha spiegato di non essere lui l'assassino di Diabolik e si è detto invece addolorato per la morte dell'ex capo degli ultras della Lazio, ucciso il 7 agosto del 2019 al Parco degli Acquedotti. Il documento è stato scritto nel carcere di Larino il 13 ottobre scorso ed è stato consegnato all'avvocato Eleonora Nicla Moiraghi, che si occupa della difesa del presunto killer. A sua volta la legale lo ha mostrato ai giudici della Terza Corte d'Assise di Roma nell'udienza che si è tenuta questa mattina nell'aula bunker di piazzale Clodio.

Cosa ha scritto Raul Calderon nel suo memoriale

"Sono addolorato per la morte del signor Piscitelli pensando anche al dolore che prova la sua famiglia. Spero che verrà fuori chi ha commesso questo bruttissimo delitto e paghi con la giustizia e verso la famiglia di Piscitelli, liberandomi di questa accusa che pesa su di me come un macigno anche per la mia famiglia che sta vivendo una bruttissima esperienza", si legge nel memoriale.

Calderon afferma di aver commesso diversi reati nella sua vita, ma sostiene di non essere mai stato coinvolto in associazioni criminali. Dice di aver svolto anche lavori "onesti", come la restaurazione di mobili antichi, l'attività di istruttore in palestra e quella di traslocatore. Non rinnega l'amicizia con Leandro Bennato e le sue relazioni con la prima compagna e poi con Rina Bussone, che lo ha accusato. Calderon ripercorre il rapporto con la sua ex che, a suo dire, più volte gli avrebbe promesso di rovinargli la vita arrivando, in un'occasione, a ferirlo con un coltello.

Nella stessa udienza, l'avvocata di Calderon ha mostrato ai giudici anche il diario clinico del suo assistito durante la detenzione nel carcere di Regina Coeli. Nel documento i medici riportano diversi problemi di salute, come quello alle ginocchia. "Il mio assistito ha sentito l'esigenza di fornire alla Corte qualche dato sulla sua persona non emerso dall'istruttoria dibattimentale. Si proclama innocente e confida nella giustizia", ha detto ai giudici l'avvocata Moiraghi a fine udienza.

Calderon è imputato con l'accusa di omicidio volontario aggravato dal metodo mafioso e detenzione abusiva di armi. Il prossimo 9 dicembre sarà il giorno della requisitoria finale dei pm Rita Ceraso e Mario Palazzi, con l'eventuale richiesta di condanna. Successivamente ci sarà la sentenza.

Raul Calderon e il nome falso

Stando a quanto emerso nella precedente udienza, il nome Raul Esteban Calderon è falso. All'anagrafe argentina non è registrato nessuno in questo modo. Il vero nome del presunto killer sarebbe invece Gustavo Aleandro Musumeci, nato a Buenos Aires il 30 aprile del 1970.

10 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views