Cisterna di Latina, Desyrèe: “Christian Sodano voleva uccidere anche mio padre”
"Christian voleva uccidere anche mio padre. È per questo che quando gli ho detto di andare via continuava a prendere tempo". Queste le parole di Desyrèe Amato sull'ex fidanzato Christian Sodano, il maresciallo della Guardia di Finanza che la scorsa settimana ha ucciso la mamma e la sorella della ragazza, Nicoletta Zomparelli e Renèe Amato.
Le due donne si trovavabi in casa per la festa di Carnevale organizzata a Cisterna di Latina dove, come da tradizione, nella via principale sfilano i carri. Fuori dalla villetta in cui Desyrèe viveva con la sua famiglia, quel giorno, era rimasto soltanto il padre, che in questo modo è riuscito a scampare alla carneficina per pochi minuti. L'uomo è rientrato in casa poco dopo aver fatto benzina, nello stesso distributore in cui si stava andando a rifugiare
Le minacce in chat
Una certezza che la ragazza esprime anche in virtù dei messaggi che il killer le aveva inviato qualche giorno prima. "Farò una strage, servirà l'esercito per fermarmi", le aveva scritto in chat l'ex fidanzato, a cui si aggiungevano molteplici minacce di morte ed sms minatori. "Se mi lasci ti darò un dolore maggiore", la ricattava Sodano, anche il pomeriggio prima del duplice femminicidio. Quella notte Sodano era rimasto a dormire nella villetta perché non si sentiva molto bene. Nel pomeriggio del giorno dopo, la strage.
Il duplice femminicidio a Cisterna di Latina
La ragazza e l'ex fidanzato si trovavano ancora in casa quando è scoppiata la lite fra i due perché lui non accettava la fine della loro relazione. È stato in quel momento che ha estratto la pistola di ordinanza e l'ha puntata contro la ragazza che ha iniziato ad urlare e si è rifugiata in bagno. Sentendo le urla sono arrivate immediatamente la mamma della ragazza, Nicoletta Zomparelli e la sorella, Renèe Amato. È verso di loro che Sodano ha puntato l'arma e ha fatto fuoco. Secondo quanto spiegato dalla giovane agli inquirenti non ci sarebbero dubbi: "Voleva uccidere anche mio papà".
Poi ha iniziato ad inseguire l'ex fidanzata. Prima ha preso a calci la porta del bagno, così forte da romperla. Poi ha iniziato a seguire la ragazza che è corsa in camera della sorella e poi, una volta uscita dalla villetta passando per la finestra, ha cominciato la sua fuga per i campi. Nel frattempo Sodano rientrava a casa. Ha finito due ultimi colpi la sorella della ex, ancora agonizzante sul pavimento ed è scappato verso Latina, da uno zio.
"Mi sta inseguendo, ha ucciso mia madre e mia sorella, vuole uccidere anche me", ha detto al benzinaio vicino chiedendo aiuto, ancora in pigiama. E lui, comprendendo lo stato confusionale in cui si trovava la ragazza, ha subito chiesto aiuto ad una pattuglia di carabinieri che trovava poco distante.
Le indagini in corso
Nel frattempo continuano le indagini degli agenti e polizia scientifica. I primi sopralluoghi risalgono al giorno successivo al duplice femminicidio. Gli inquirenti stanno continuando a raccogliere impronte, tracce e segni di proiettili per chiarire con precisione cosa sia accaduto in quel primo pomeriggio. Attesi anche i risultati dall'autopsia sui corpi delle due donne che arriveranno fra circa due mesi. Nel frattempo per la giornata di giovedì 22 febbraio sono stati organizzati i funerali.
Al vaglio degli inquirenti anche i tre telefonini sequestrati, fra cui l'iPhone 15 del killer: Sodano, però, non ha fornito i codici di sblocco per accedervi, le operazioni saranno probabilmente più lunghe del previsto.