Cinque 13enni e una prof di Latina nude sul web: indagati i compagni, le foto false create con l’app BikiniOff
Cinque alunne di appena 13 anni e una professoressa sono state "spogliate" e messe in rete da un gruppo di giovanissimi in una scuola media in provincia di Latina. Stando a quanto riporta l'edizione locale del Messaggero, un'indagine condotta dalla Procura dei Minori di Roma ha portato alla luce un processo di produzione e diffusione di immagini pornografiche ad altissimo tasso di verosimiglianza, create virtualmente per mezzo di un software di intelligenza artificiale.
BikiniOff, la pericolosa app che spoglia chiunque
I responsabili, nove ragazzini compagni di scuola delle 13enni, hanno utilizzato la potenza generativa dell'app BikiniOff per creare le immagini incriminate, diffondendole poi su Whatsapp e Telegram. Attraverso un software di intelligenza artificiale, Bikinioff consente di "spogliare" virtualmente una persona e di restituirne un'immagine col corpo completamente nudo. Già la scorsa primavera l'app era finita al centro delle cronache per una vicenda pressoché analoga, con due studenti di una terza media di Roma ritenuti responsabili di aver realizzato dei deepfake con i volti delle loro compagne di classe: dopo l'accusa di aver prodotto materiale pedopornografico, il caso dei due ragazzi è stato recentemente archiviato dal giudice visto l'impegno mostrato nel cancellare le foto che erano state fatte circolare.
Le immagini della prof sui siti a luci rosse
Durante le indagini sulle foto delle minorenni, attualmente ancora in corso, la Procura si è imbattuta anche nelle immagini che ritraevano l'insegnante. Da parte sua nessuna denuncia, ma rispetto alle foto delle ragazze quelle della donna hanno avuto uno sviluppo decisamente diverso: sempre secondo quanto riportato dal Messaggero di Latina, le immagini della professoressa si sono rivelate talmente realistiche da venire riprese e utilizzate da due siti pornografici, con una diffusione su larga scala praticamente impossibile da quantificare e tracciare, specialmente sui gruppi e le chat "specializzate" in materiale di questo tipo. Una volta informata dell'accaduto, la professoressa ha chiesto e ottenuto la rimozione del materiale ma il rischio, in questi casi, è quello di una replica infinita per mezzo di ulteriori software di IA generativa, in un processo quanto mai interrompere da bloccare del tutto.
La Garante dell'Infanzia: "Non è una goliardata"
Al fianco delle famiglie delle ragazze finite al centro di questa brutta vicenda è intervenuta Monica Sansoni, Garante dell'Infanzia e dell'Adolescenza, da anni in prima linea per contrastare i casi di pornografia e di cyberbullismo in ambito scolastico e non solo. Riprendendo quanto già affermato in occasione della vicenda dei due adolescenti romani, Sansoni ha ribadito come queste app altamente sofisticate "non sono semplici goliardate: le conseguenze sono gravi e non vanno sottovalutate né per le vittime né per gli autori di questi reati, come i ragazzini che hanno usato Bikinioff pensando di giocare con le loro amiche".