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Elezioni comunali Roma 2021

Ciaccheri è il presidente di municipio più votato a Roma: “Più poteri e autonomia ai territori”

Fanpage.it ha intervistato Amedeo Ciaccheri, il presidente dell’VIII Municipio, il più votato in tutta Roma. Tra le battaglie da portare avanti, ora che è stato riconfermato, quella per dare più poteri e autonomia ai territori, come accade già in altre capitali europee. E precisa: “I municipi devono essere coinvolti nelle scelte strategiche per la città”.
A cura di Natascia Grbic
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Amedeo Ciaccheri è stato il presidente di municipio più votato di tutta Roma. Con oltre il 70% di preferenze, ha battuto lo sfidante del centrodestra Alessio Scimè, confermandosi a capo della ‘roccaforte rossa' di Garbatella. Ora ha l'opportunità di portare avanti il lavoro cominciato tre anni fa in un territorio così importante della città di Roma.

Hai vinto le elezioni con oltre il 70% delle preferenze, e sei stato il presidente di municipio più votato di Roma. A cosa è dovuto questo risultato?

Viene da un lavoro che non è cominciato in campagna elettorale, ma da tre anni di mandato e governo sul municipio. È il risultato di un progetto politico che abbiamo costruito col tempo, e dopo questo giudizio così chiaro e netto mi sento di dire che viene dall'esperienza virtuosa che abbiamo portato avanti nell'VIII Municipio. È stata premiata l'impostazione politica della proposta, la lista di coalizione della sinistra (Sinistra civica ecologista, N.d.R.), di cui sono stato portavoce, che ha portato un valore aggiunto. Abbiamo saputo intrecciare innovazione, buon governo e radicamento territoriale su uno schema fortemente di sinistra e questo ha avuto successo. È stata valorizzata la coalizione nella sua complessità e anche l'autonomia delle singole forze politiche che hanno partecipato alla coalizione stessa.

C’è stata una spinta dei territori per la vittoria del centrosinistra a Roma?

Assolutamente si. Il centrosinistra mai come in questa tornata elettorale è stato forte del traino delle esperienze municipali, che hanno partecipato alla campagna elettorale e permesso di costruire quel dato generale. È il segno dei tempi di un lavoro politico che va valorizzato nei singoli territori, e di una fase di passaggio della città dove i municipi rappresentano sempre di più il centro della vita delle persone. L'attenzione dei cittadini è quindi più di prima legata alle proposte che vengono fatte su scala territoriale nel progetto di governo.

Di preferenze ce ne sono state tante ma allo stesso tempo non possiamo negare che anche nel municipio VIII, così come negli altri, l’affluenza non è stata molto alta, anzi. Cosa fare per rendere i cittadini più interessati alla vita politica?

Questa è una sfida importantissima che abbiamo davanti tutti quanti, non ci possiamo adagiare sui risultati buoni. Anche se nell'VIII Municipio siamo andati meglio rispetto ad altri in termini di affluenza c'è un dato oggettivo di diserzione dal voto. Dobbiamo investire per dare slancio non solo alle esperienze di amministrazione, ma alla capacità dei processi di partecipazione di connessione con la società. In questo senso su Roma c'è una grande responsabilità, perché quello che succederà qui nei prossimi anni si rifletterà anche sul livello nazionale. Bisogna riflettere sul fatto che c'è un pezzo di società che non si sente rappresentata e che è delusa, una delusione sicuramente più forte dopo l'esperienza della giunta Raggi, partita con aspettative altissime e che ha portato a una forte delusione per chi ci aveva scommesso. Siamo segnati anche da questo, ma c'è poi il grande tema della politica in generale che devono affrontare le democrazie del mondo. Bisogna dimostrare che la democrazia non è solo la forma di governo più equa, ma quella che porta a più risultati nel cambiare la vita delle persone che è ciò che dobbiamo realizzare, soprattutto dopo il covid.

Il centrosinistra ha promesso più autonomia ai municipi. In che modo si realizzerà ora questa cosa?

Urgentemente servirà che con Gualtieri i municipi si trovino nuovamente a essere coinvolti sulle scelte strategiche per la città. Accadeva già con il sindaco Marino, quando si inaugurò il tavolo permanente dei municipi insieme al sindaco, e sarebbe un segnale importante politico nell'immediato che il sindaco potrebbe dare. In secondo luogo va messa mano all'architettura istituzionale della città. C'è bisogno di più risorse, più poteri e finalmente fare come accade già in altre capitali europee e diventare finalmente comuni metropolitani.

Come prosegue ora l’esperienza di sinistra civica ecologista?

Prosegue sapendo di aver portato un contributo importante in tutti i municipi. Abbiamo eletto consiglieri in 13 municipi su 15 e siamo convinti che pure negli organi di governo di tutti i municipi sia importante ci sia un'espressione della sinistra. La vittoria che abbiamo portato nei territori è di coalizione, è importante che ci siano giunte e organi di governo che rappresentino questa complessità. Questa è l'idea che vogliamo proporre a Roberto Gualtieri di come si comporrà la giunta comunale. E ricominceremo immediatamente a lavorare per tenere insieme e rilanciare il progetto politico, sapendo di aver accumulato una forza che vogliamo rimettere immediatamente in campo. In questa fase sono importanti i presidi istituzionali ma anche quelli fuori dalle istituzioni, in una città che va ricostruita. Non possiamo disperdere nessuna energia utile.

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