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“Ci siamo baciati, lo voglio sposare”: anziana lascia in eredità a un 40enne patrimonio da 5 milioni

Leonarda Aula, classe 1940, si era invaghita di Antonio Spoto, della metà dei suoi anni. Al 40enne, nominato erede universale, sono andati gioielli, ricchezze e persino il cognome di famiglia. Ma i parenti della donna non ci stanno e sporgono denuncia per circonvenzione d’incapace.
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Conti in banca da milioni di euro, gioielli stipati in cassaforti e cassette di sicurezza, lussuose residenze in Sicilia, un patrimonio che supera i cinque milioni di euro. Una fortuna tale che difficilmente può lasciare indifferenti: sarebbe proprio questa ad aver fatto gola a un 40enne, che secondo le accuse dei familiari della milionaria defunta avrebbe “sedotto e imbrogliato” l’anziana.

La vicenda è riportata nella giornata di oggi, mercoledì 9 agosto, da Repubblica: una nobile romana classe 1940, Leonarda Aula, invaghitasi di Antonio Spoto – della metà degli anni – lo ha nominato erede universale, lasciandogli tutti i suoi beni e le proprietà. Ma i parenti della donna si sono messi di traverso, trascinando l’uomo in Tribunale con l’accusa di circonvenzione d’incapace.

La "frequentazione" e l’eredità

Secondo quanto riportato nella denuncia del cugino di Leonarda Aula, presentata dal penalista Luigi Annunziata, il 40enne sarebbe comparso al fianco dell’anziana signora all’improvviso. Antonio Spoto si sarebbe presentato in compagnia della donna già ottantenne solo negli ultimi anni di vita di lei: nei contesti sociali, Leonarda Aula lo presentava come un parente del defunto marito. Eppure l’interesse della donna sembrava ben più serio: “Ci siamo baciati, lo voglio sposare”, avrebbe rivelato a un amico qualche settimana prima di morire, secondo quanto riportato sempre da Repubblica.

Il matrimonio però non era mai stato organizzato e il sogno della donna era rimasto incompiuto: nonostante ciò, nel testamento scritto di suo pugno Leonarda Aula aveva designato Spoto come erede universale e al momento della sua morte il 40enne è diventato proprietario del patrimonio milionario appartenuto all’ottantenne. Non solo: oltre a soldi, ville e conti in banca, l’uomo ha ereditato anche il cognome illustre della donna.

Per i parenti, Spoto si è approfittato dell’anziana

I parenti di Aula, vedova e senza figli, si sono però opposti e hanno presentato una denuncia per circonvenzione d’incapace che ha dato il via a un’indagine. Nel frattempo, i beni e le proprietà ereditate da Spoto sono state preventivamente sequestrate. Secondo le accuse, il 40enne si sarebbe approfittato di un’anziana sola e vulnerabile: l’avrebbe sedotta e illusa, mentre in realtà il suo pian sin dall’inizio sarebbe stato quello di impossessarsi delle sue straordinarie ricchezze.

Ma un ulteriore elemento contribuisce a rendere la vicenda ancor più "avvincente", in una sorta di giallo televisivo: pochi giorni prima di morire l’anziana avrebbe confidato a un amico la volontà di redigere un nuovo testamento di fronte a un notaio. Questa ipotesi, ancora da verificare, lascerebbe intravedere uno scenario diverso: l’80enne avrebbe voluto cambiare le disposizioni sulla sua eredità, forse addirittura ridimensionando il ruolo di Spoto. Ma, alla fine, Leonarda Aula è morta prima di poter rimettere mano al testamento e il giovane compagno ha ereditato tutta la sua fortuna. Starà ora alla Procura il compito di stabilire l’eventuale colpevolezza di Spoto.

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