Christian Raimo: “Io minacciato da neonazisti, ma il ministero ritiene di fare l’ispezione su di me”
"La discussione democratica oggi ha pochissimo spazio, e lo dimostra quello che mi è accaduto. L'Ufficio Scolastico Regionale ha deciso in automatico di fare un'ispezione non su una cosa che ho detto in classe, ma su una frase estrapolata in una trasmissione televisiva. Io non sono uno che va in giro a picchiare la gente, il mio comportamento fuori e dentro la scuola è sempre stato orientato all'educazione democratica. Che io venga indagato e minacciato per una cosa di questo tipo è un precedente molto grave. La cosa brutta è che non è un caso personale, da quello che mi dicono i sindacati non sta capitando solo a me". A parlare, a Fanpage.it, è Christian Raimo, al centro della bufera per aver detto, in una trasmissione di La7 dedicata al caso di Ilaria Salis, "Cosa bisogna fare con i neonazisti? Per me bisogna picchiarli".
"C'è una cosa, chiamata libertà di espressione, che dovrebbe esistere nella società liberale. Io sto alle leggi e mi attengo a quelle. Cosa che non fanno i gruppi neonazisti che in queste ore mi hanno minacciato, andando persino davanti la scuola dove insegnavo. Queste persone sono pericolose, ma nei loro confronti non viene detto nulla. È preoccupante".
Nei giorni scorsi Christian Raimo è stato minacciato dagli ultras di estrema destra, che hanno aperto uno striscione a Ponte Milvio con scritto ‘Raimo maiale…quando te pare". Anche il gruppo studentesco di estrema destra Lotta Studentesca è andato davanti la scuola dove insegna con uno striscione, ‘Raimo siamo qui, vieni a picchiarci'.
"La violenza di cui parlo è il conflitto giusto della Resistenza, che sono le cose che ha scritto qualsiasi antifascista durante la guerra. Perso a Claudio Pavone, a Carla Capponi, Rosario Bentivegna, e a tutte le persone che raccontano dolorosamente cosa ha voluto dire ammazzare o contrastare i nazisti in quel periodo. Il punto è questo".