Chiusa in casa, obbligata a mettere il velo e presa a bastonate: 14enne denuncia madre e patrigno
Sarebbe stata obbligata ad indossare il velo islamico e presa a bastonate, quando sbagliava a recitare il Corano. Una spirale di violenza quella in cui era finita una ragazza di quattordici anni di origini pakistane, che ha denunciato la madre ed il patrigno per maltrattamenti in famiglia. La vicenda è avvenuta nel Viterbese.
La 14enne ha denunciato le violenze ai carabinieri
I fatti risalgono all'estate del 2020, come riporta Il Messaggero, l'adolescente ha preso coraggio e, approfittando di un momento in cui i genitori non erano in casa, ha chiamato i carabinieri, per sporgere denuncia. Secondo quanto ricostruito in sede d'indagine i genitori la picchiavano, colpendola con un bastone lungo 60 centrimetri. Ciò accadeva specialmente quando, recitando il Corano, non pronunciava i versetti correttamente. La giovane ha confessato ai militari mentre era al telefono che aveva paura il padre la picchiasse ancora quella sera stessa, quando sarebbe rientrato a casa.
Picchiata con un bastone
I carabinieri sono intervenuti nell'abitazione dove la famiglia viveva, hanno trovato e sequestrato il bastone con il quale la giovane sarebbe stata picchiata e hanno avviato un'indagine. Gli inquirenti hanno ascoltato la ragazza e, dopo aver raccolto tutti gli elementi necessari, hanno informato la Procura. La madre ed il patrigno sono finiti a processo e dovranno rispondere delle accuse a propro carico davanti al Collegio del Tribunale di Viterbo. La vittima delle presunte violenze è stata allontanata dalla famiglia e si trova in una comunità protetta, poi rimandata a casa.
Chiusa in casa, non poteva uscire con gli amici
Inizialmente, come ha spiegato la giovane, sembrava che la situazione andasse meglio, ma le violnze non sono finite. Sarebbe stata costretta ad indossare il velo e punita con un frustino su braccia e gambe. Inoltre madre e patrigno la tenevano chiusa in casa, non le consentivano di uscire con i suoi amici, perché le dicevano che l'avrebbero influenzata negativamente. Lei aveva paura che anche le sue sorelle sarebbero state costrette a passare quella situazione di privazione della libertà. La quattordicenne, che ha raccontato tutto ai carabinieri, ha scelto di non costituirsi come parte civile contro i genitori, che dovranno rispondere di maltrattamenti in famiglia.