“Chiudi tutto o chiamo i miei amici”: gestivano il mercato del pesce con metodi mafiosi, 3 arresti
Un imprenditore senza scrupoli si è fatto largo tra i banchi del pesce dei mercati di Latina e Cisterna con minacce ed estorsioni. Vantava amicizie influenti e "protezione mafiosa". per costringere i suoi concorrenti a scelte svantaggiose o addirittura a chiudere l'attività. All'alba è finito in manette, insieme ad altre due persone, per tentata estorsione e atti di illecita concorrenza, aggravati dal metodo mafioso.
L'operazione Octopus
È in corso in queste ore l’operazione Octopus della Polizia di Stato, che già all'alba di oggi ha portato all’esecuzione di 3 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti responsabili dei delitti di tentata estorsione ed atti di illecita concorrenza. Ai reati viene contestata l'aggravante del metodo mafioso. L'operazione è scattata all'alba di oggi tra il capoluogo pontino e Cisterna. Una delle tre ordinanze coinvolge un noto imprenditore della zona, il quale, secondo gli investigatori, ha tentato di raggiungere una posizione di supremazia economica a svantaggio degli altri concorrenti che operano nei mercati del pesce di Latina e Cisterna. Nella brama di raggiungere il monopolio della vendita, ha costretto i suoi "rivali" nel commercio del pesce a fare scelte economicamente svantaggiose. Sbandierando una presunta "protezione mafiosa", avrebbe usato sistematicamente metodi violenti, minacce e tentate estorsioni, con l'obiettivo di vessare gli altri commercianti. In seguito alle minacce, alcuni sarebbero stati costretti a chiudere l’attività e abbandonare il banco del pesce.
Le indagini svelano "un contesto di elevato spessore criminale"
Le indagini che hanno portato agli arresti e alle ordinanze di custodia cautelare sono state dirette dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma e condotte dalle Squadre Mobili di Latina e Roma e dal Servizio Centrale Operativo. L'attività investigativa ha così svelato un vero e proprio sistema criminale che inquinava i banchi del pesce. Per gli investigatori, nei mercati del pesce delle due città, si era creato "un contesto di elevato spessore criminale finalizzato ad imporre, attraverso reiterate minacce, un regime di monopolio nella commercializzazione al dettaglio di prodotti ittici".