video suggerito
video suggerito

Chiude reparto Maternità del Cristo Re, mamme in rivolta. Rocca: “Non potranno riconvertire quei posti”

Ha quasi raggiunto le 10mila firme la petizione lanciata su Change.org per chiedere che il reparto di Ostetricia e Maternità dell’Ospedale Cristo Re, Roma nord ovest, non venga chiuso.
A cura di Enrico Tata
49 CONDIVISIONI
Immagine

Ha quasi raggiunto le 10mila firme la petizione lanciata su Change.org per chiedere che il reparto di Ostetricia e Maternità dell'Ospedale Cristo Re, Roma nord ovest, non venga chiuso. "È passato quasi un anno da quando, insieme ai nostri bimbi, sono nate anche 6 mamme: Alessia, Alice, Maria Vittoria, Martina, Milena e Sara. Noi, che conosciute a un corso preparto del Cristo Re, non ci siamo più lasciate. E ora, a 75 giorni dalla chiusura del reparto di maternità del nostro ospedale del cuore, siamo più unite che mai nel cercare di impedire questo evento", si legge nel testo dell'appello.

"Vogliamo però dare voce non solo a tutte le mamme che hanno partorito in questa struttura, e che si oppongono a questa chiusura insensata, ma a tutte quelle che avevano pianificato il loro parto da tempo e che a causa della chiusura non potranno usufruire degli ottimi servizi offerti dal reparto maternità! Vogliamo inoltre dimostrare il nostro supporto e solidarietà alle oltre 65 figure professionali ( ginecologi, ostetriche, puericultrici e vigilatrici del nido) che verranno messe in cassa integrazione o sparpagliate in tutto il territorio. Il reparto maternità del Cristo Re non è il solito bambinificio ma un posto dove le mamme vengono ascoltate, accudite e consigliate, ed insieme ai loro bambini non sono solo numeri /target da raggiungere", scrive ancora il gruppo di mamme.

"Chiediamo quindi alla Direzione Sanitaria dell’ospedale e alla Regione Lazio di revocare la chiusura di questo reparto così da non privare tante future mamme della competenza e dell'esperienza dello staff che ogni giorno, da anni,  svolge con impegno, dedizione e soprattutto con amore il proprio lavoro", conclude la petizione.

L'ospedale, fa sapere il suo presidente Emmanuel Miraglia, gestiva fino a qualche anno fa addirittura 2500 parti l'anno, che si sono ridotti a 1200  "e si continua a scendere. E così l'ospedale non garantisce più l'eccellenza di assistenza e cure". Fra due mesi e mezzo, quindi, è prevista la chiusura.

Spiega il dirigente del gruppo Giomi al quotidiano online Tag24: "Noi abbiamo un reparto di ostetricia all’avanguardia tra i primi in Italia almeno tra i primi 30. A Roma ci sono almeno 6 o 7 reparti con un numero di nascite superiore al nostro. Nel quadrante dove operiamo esistono già due ospedali pubblici che hanno il reparto di nascita: il San Filippo e Santo Spirito. Come punti nascita hanno circa 1500 parti ciascuno e noi pensiamo che sia meglio che invece di avere tre centri sarebbe meglio averne due, quindi creare una contrazione a livello di punti nascita nel nostro quadrante così da garantire l’eccellenza".

Il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ha fatto sapere che il personale di quel reparto sarà assorbito e comunque il gruppo imprenditoriale che gestisce il Cristo Re non avrà più il budget destinato alla maternità e non potrà riconvertire quei posti letto. "Quel che è certo è che il gruppo imprenditoriale alla guida del Cristo Re non solo si vedrà tolto il budget per la maternità, ma non avrà un solo euro in più e non ci sarà spazio per discussioni sulla riconversione dei posti letto, come avveniva in passato. Una certa epoca è finita", le parole del governatore.

49 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views