Chiude la pasticceria Cavalletti: i romani salutano il millefoglie che piaceva anche alla Regina
Roma dice addio alla pasticceria Cavalletti, e soprattutto al suo celebre millefoglie strutturato a tre piani e farcito di crema chantilly aromatizzata al marsala. Un dolce che ha caratterizzato il successo del locale, aperto nel 1951 a via Nemorense e da allora meta amata da romani e turisti desiderosi di gustare questa prelibatezza e le altre creazioni esposte in vetrina. La qualità era elevata, come assicurato dalle guide gastronomiche che la ponevano tra le pasticcerie migliori d'Italia, spingendo diversi ristoranti e hotel della Capitale a rifornirsi da loro. I motivi della chiusura non sarebbero però riconducibili a una crisi post-lockdown, nonostante il negozio fosse chiuso da marzo: stando ad alcune voci di ben informati, gli eredi di Cavalletti avrebbero semplicemente deciso di non continuare l'attività, da qui il motivo per cui la serranda del locale non è stata più rialzata per il dispiacere dei residenti del quartiere Trieste che speravano in una ripartenza a settembre.
"Cavalletti non può chiudere per sempre, facciamo sentire la nostra voce", aveva scritto su Facebook alcuni mesi fa un cliente provando a far partire una raccolta firme per la riapertura della pasticceria. Speranza condivisa da molti sul popolare social network, tra chi pensava che "sarebbe folle chiudere un'attività del genere" e chi lo definiva "un'istituzione nel quartiere". Ma invece nulla da fare. "Un altro pezzo di storia romana che sparisce", ha commentato malinconico un utente.
La leggenda: il millefoglie e la Regina Elisabetta
La fama del millefoglie di Cavalletti andava oltre i confini italici. Si racconta che anche la Regina Elisabetta II ogni anno si facesse inviare a Buckingham Palace il famoso dessert: voce ricorrente negli anni che non ha mai trovato conferma, e ancora oggi non si sa se realtà o leggenda. Fosse davvero così, la regina del Regno Unito sarebbe un'altra dei tanti affezionati clienti che sperano di poter assaggiare ancora una volta i dolci di Cavalletti.