Chiude anche l’hotel Ambasciatori Palace, un altro storico hotel di Roma: avviati 51 licenziamenti
Dopo lo Sheraton, il Majestic e il Cicerone, anche l'Ambasciatori Palace, un altro storico hotel di Roma in via Veneto, ha annunciato la chiusura e l'avvio delle procedure di licenziamento collettivo per 51 lavoratori. Come nel caso dello Sheraton, anche per l'Ambasciatori, "nonostante ci siano tutti gli strumenti per attendere la fine dei lavori avviati per la ristrutturazione edilizia, chi prima ha fatto shopping decide di scaricare i lavoratori, sfruttando la pandemia. Inaccettabile", hanno spiegato i sindacati Filcams Cgil Roma Lazio, Fisascat Cisl Roma Capitale e Rieti, Uiltucs di Roma e Lazio. "La gravità della situazione, con controparti senza alcuna responsabilità, necessita un intervento normativo che non è arrivato. Il timore, sempre più fondato, è che questo sia un metodo e che prenda piede tra chi ha deciso di fare tabula rasa dei diritti dei lavoratori".
L'hotel Ambasciatori si trova di fronte all'Ambasciata Americana e in effetti il palazzo del 1900 che ospita le stanze dell'albergo era adibito a biblioteca della sede di rappresentanza Usa e successivamente destinato ad ospitare gli ambasciatori in visita a Roma. L'hotel, si legge sul sito, "é un'icona della Dolce Vita. È al momento in ristrutturazione e ospiterà 160 tra camere e suite. Toni caldi, materiali naturali, dettagli neoclassici e contemporanei ben combinati ne fanno un luogo davvero piacevole da vivere".
Oggi i lavoratori dello Sheraton di Roma, un altro albergo della Capitale in ristrutturazione che ha avviato il licenziamento collettivo di 164 dipendenti, hanno manifestato davanti all'hotel. "Abbiamo fatto due incontri con la società il 3 e il 19 febbraio, i rappresentanti si sono presentati al tavolo mostrando la totale non volontà di trovare una soluzione. Hanno dichiarato invece di aver già calcolato quello che sarebbe per loro il costo di eventuali vertenze, perché non sono minimamente interessati agli ammortizzatori sociali o a trovare delle forme per tutelarci", ha spiegato a Fanpage.it Mauro Boiani, uno dei dipendenti dello Sheraton.