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Chiesto il processo per il tassista che ha investito e ucciso Gabriele Sangineto: andava a 45km/h

Gabriele Sangineto stava attraversando sulle strisce quando è stato investito dal tassista. L’uomo andava a 45km/h: una velocità eccessiva per la procura, avrebbe dovuto rallentare in prossimità dell’attraversamento pedonale.
A cura di Natascia Grbic
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Il pubblico ministero Giovanni Bertolini ha chiesto il rinvio a giudizio per il tassista che il 19 ottobre 2023 investì e uccise il 21enne Gabriele Sangineto mentre attraversava sulle strisce pedonali a Roma, sulla via Flaminia. A riportarlo, è il Corriere della Sera. L'uomo, che andava a 45 chilometri orari, avrebbe dovuto rallentare nei pressi dell'attraversamento pedonale: 45 chilometri orari quindi, sarebbe stata comunque una velocità eccessiva da tenere in quel momento. Sangineto, che stava andando all'università, è morto qualche ora dopo in ospedale, dove era arrivato in condizioni disperate. Gravissime le lesioni riportate nell'incidente, che non gli ha lasciato scampo.

Gabriele Sangineto era molto amico di Leonardo Lamma, il ragazzo morto in circostanze ancora da chiarire mentre stava percorrendo in moto Corso Francia. L'incidente è avvenuto a pochi metri da dove l'auto di Pietro Genovese ha falciato Gaia Von Freymann e Camilla Romagnoli, le due amiche 16enni morte sul colpo mentre stavano attraversando anche loro sulle strisce per tornare a casa. Quella sera erano uscite proprio con Leonardo Lamma, il ragazzo che pure morirà due anni dopo a causa di un incidente stradale.

Gabriele Sangineto studiava ingegneria all'università. Quella mattina si era alzato molto presto, alle 5, per andare a seguire le lezioni in facoltà. Prima di andare a prendere il treno è passato dalla sorella della fidanzata a portarle il computerche le aveva riparato, e poi si è diretto alla stazione di Labaro. Mentre stava attraversando sulle strisce pedonali è arrivato il taxi, che lo ha investito. Il ragazzo ha perso immediatamente conoscenza, per poi morire poche ore dopo in ospedale, senza mai riprendersi.

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