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Chiesto giudizio immediato per il netturbino Ubaldo Manuali, accusato di aver stuprato tre donne

La procura di Viterbo ha chiuso le indagini sul conto di Ubaldo Manuali, il netturbino accusato di aver stuprato tre donne.
A cura di Enrico Tata
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La procura di Viterbo ha chiuso le indagini sul conto di Ubaldo Manuali, il netturbino accusato di aver stuprato tre donne e, in due casi, di aver filmato le sue vittime. Secondo il Corriere della Sera, gli inquirenti hanno richiesto il processo immediato per il 59enne arrestato lo scorso settembre.

L'ultima conferma alle accuse arriva dai risultati delle analisi sul dna trovato a casa di una delle donne, che risulta appartenere all'indagato. Le tre violenze contestate sarebbero avvenuto tra settembre 2022 e gennaio 2023 tra Capranica, Riano e Mazzano Romano. Le vittime hanno un'età compresa tra 47 e 49 euro.

Nel telefono del netturbino sono stati trovati video e fotografie delle violenze, che sembrano inchiodare Manuali. Nell'ordinanza con cui il gip ha disposto la misura cautelare del carcere le azioni dell'indagato vengono descritte come "mosse da una maniacale perversione". Il 59enne dimostrerebbe inoltre una spiccata capacità criminale.

Manuali sarebbe stato abile a "far credere alle sue vittime, pur di fronte ad espliciti sospetti, non solo che non le abbia abusate ma che addirittura le abbia aiutate mentre non si sentivano bene. Inoltre è incurante delle conseguenze che la somministrazione di narcotici può avere sulla salute delle vittime".

Le violenze sarebbero avvenute tutte con lo stesso modus operandi. L'uomo avrebbe drogato e poi violentato le vittime.  Una delle testimonianze di una delle vittime: "Ha versato il vino dandomi le spalle. Erano le 22 e mi sono risvegliata alle 4.40 con la sensazione che ci fossero i termosifoni accesi. Sulla poltrona c’era una divisa da netturbino che lui prima non aveva e gli ho chiesto ‘Che c… ci fai qua?'. Alle 5 mi sono accorta di avere il pigiama, ma non ricordo di averlo indossato. Solo alle 10 mi sono svegliata davvero. Sono andata dal parrucchiere e lui mi ha consigliato di andare da un medico".

"Mi fece bere vino, mi sembrava buono. ‘E che, mica ti dò roba cattiva', mi diceva lui. Poi mi ritrovai a gambe aperte e lui vicino a me. ‘Stavamo facendo sesso?' gli chiesi. E lui ‘Macché, stavi a sognà'. Ci vedemmo a un chiosco di Grottaferrata, lo vidi che trafficava con le birre e le buttai a terra ‘Che c’hai versato?'. Ci rivedemmo, mi offrì un limoncello e mi ritrovai a casa mia'".

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