video suggerito
video suggerito

Chiesti 20 anni per Carlomosti, il boss accusato di tortura che faceva tremare anche Carminati

Daniele Carlomosti, ritenuto il capo della banda della Rustica, aveva secondo l’accusa una stanza della torture, con i pavimenti ricoperti di teli per non sporcare in terra col sangue delle vittime.
A cura di Natascia Grbic
122 CONDIVISIONI
Immagine

La procura di Roma ha chiesto condanne per oltre 140 anni di carcere per quella che è conosciuta come la ‘banda della Rustica‘. Le accuse, per i tredici imputati che hanno chiesto di essere processati con il rito abbreviato, vanno a vario titolo dall'associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione e lesioni. Il giudice pronuncerà la sentenza il 14 luglio.

La condanna più alta è stata chiesta per Daniele Carlomosti, ritenuto il boss della banda: per lui la procura ha sollecitato una pena a vent'anni di reclusione. Sedici anni sono stati chiesti per il suo braccio destro Fabio Pallagrossi, mentre per Armando De Propris, padre di Marcello De Propris condannato in primo grado per l'omicidio di Luca Sacchi, sono stati chiesti dieci anni e otto mesi.

Daniele Carlomosti è accusato anche di tortura. Secondo quanto emerso dalle indagini, l'uomo aveva una stanza delle torture dove portava chi aveva debiti nei suoi confronti. Sul pavimento erano stati sistemati dei teli di plastica per non sporcare a terra con il sangue delle vittime, pestate senza pietà per giorni. Sul capo d'imputazione di Carlomosti, si legge che un uomo con un debito nei suoi confronti di 60mila euro era stato imbavagliato, legato, spogliato e fatto stendere sui teli.

L'uomo era stato "sottoposto a gravi minacce di morte e gravi violenze fisiche per circa 6 ore, durante le quali era stato picchiato alla testa e in più parti del corpo, privato della possibilità anche di bere". Le sue foto venivano poi fatte vedere a familiari e amici, in modo da spaventarli e costringerli a recuperare quanto più denaro possibile. Intercettato in un'altra occasione, Carlomosti così parlava al telefono: "ti scarico un nove in bocca, sgozzo tua madre…butto tua madre dalla finestra".

La crudeltà della banda della Rustica era nota a tutto l'ambiente criminale romano. Persino Massimo Carminati, intercettato durante le indagini per Mafia Capitale, diceva "quelli so' brutti forti compà".

122 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views