Chiedono l’acqua al bar ma gli danno sostanza chimica: grave guardia giurata. “Era acido muriatico”

Chiedono un caffè e un bicchiere d'acqua al bar, ma gli servono per sbaglio una sostanza tossica. Grave una guardia giurata dell'Italpol, ricoverata in codice rosso all'ospedale Umberto I di Roma, mentre il suo amico, un autista dell'Atac, ha fatto in tempo ad accorgersi dell'errore e a non ingerire il liquido. L'episodio, riportato da Canaledieci, sarebbe avvenuto ieri sera verso le 21.30 in un bar vicino la metro di Rebibbia, in via Tiburtina. Sul posto è arrivata immediatamente l'ambulanza, che ha portato il ferito in ospedale: la sostanza chimica ingerita dall'uomo ha causato danni allo stomaco e all'esofago, non si sa se reversibili o meno. Sul posto, oltre ai soccorritori del 118, sono arrivati i carabinieri della stazione Santa Maria del Soccorso, che indagano sul caso. I militari hanno sequestrato la bottiglietta contenente la sostanza, che hanno mandato ad analizzare, in modo da capire con precisione il contenuto. La guardia giurata ha sporto denuncia contro il dipendente del bar.
Indagano i carabinieri: sequestrata bottiglia
Secondo le prime informazioni, i due uomini stavano facendo una pausa dal lavoro e hanno deciso di andare a prendere un caffè al bar. Una sera e un turno lavorativo come tanti, che non pensavano potesse finire in questo modo. Hanno chiesto al barista due caffè e due bicchieri d'acqua, ma chi stava dall'altra parte del bancone si è sbagliato e ha messo nei bicchieri una sostanza tossica, che i due clienti hanno poi dichiarato essere acido muriatico. L'autista Atac, portando il bicchiere alle labbra, si è accorto immediatamente che qualcosa non andava e non ha bevuto. Non ha fatto in tempo ad avvertire l'amico che questi aveva già buttato giù un sorso dal bicchiere: subito ha sentito un forte bruciore e si è sentito male, accasciandosi a terra. Chiamati subito i soccorsi, è ancora ricoverato in ospedale. Non si sa se sia in pericolo di vita o meno, e che conseguenze l'ingestione potrà avere sul lungo periodo sul suo organismo.