Chi sono i Moonskin: i “finti Maneskin” si raccontano prima dell’esibizione all’Eurovision
Li seguono sin da quando suonavano per strada. Fan della prima ora che poi si sono trasformati nella tribute band più seguita, premiata addirittura dal Maneskin official fan club. I Moonskin, gruppo composto da Agostino Cecere (Damiano), Chiara Giustiniani (Victoria), Francesco Nava e Mattia Petroni (Thomas). James Ra (Ethan), sono sulla cresta dell'onda quasi quanto la band che vogliono omaggiare, i Maneskin. Tanto che il 29 maggio è atteso un raduno di fan a Cinecittà. "Semplicemente ci divertiamo a vestirci, a truccarci e a suonare i loro pezzi – spiega a Fanpage.it Agostino – Ci piacciono i Maneskin e i loro brani". Tutto è cominciato come spesso accade in questi casi: in una sala prove. E così i quattro amici, tutti musicisti, si sono trovati a vestire i panni della band più in voga del momento. E in effetti il primo impatto può ingannare facilmente.
Non è solo la musica a unire i Moonskin ai Maneskin, ma anche le battaglie e i discorsi che portano avanti sin dai loro esordi. "Apprezziamo come parlano dei generi e giocano su quella linea labilissima che è il maschile e il femminile, provocando nel loro modo strafottente ma giusto. Ci hanno colpito molto: cerchiamo di prendere il buono di tutto ciò che fanno e lo riproponiamo nel nostro modo". E infatti anche il modo di vestire dei Moonskin ricalca quello dei Maneskin: top corti, camice trasparenti, trucco nero. Senza distinzione di genere.
Proprio questo loro modo di essere simili li ha portati a essere chiamati da molti ‘finti Maneskin‘. Una cosa che, spiegano, non trovano offensiva, anzi. "Siamo i primi a scherzare sulle ironie simpatiche", continua Agostino. Lui e gli altri membri della band però, non sono stati fatti oggetto solo di commenti scherzosi. Molti sono gli attacchi arrivati ai Moonskin negli ultimi giorni. Alcuni insulti sono stati così pesanti che i ragazzi non se la sono sentita di ripeterli davanti la telecamera. "L'odio sui social network è un tema e non se ne parla abbastanza. Ci sono state critiche feroci, commenti al veleno, ingiustificati e ingiustificabili. Questo tipo di parole hanno la colla, si attaccano alla persona insultata e restano. In base alla sensibilità di ognuno possono trovare terreno più o meno terreno fertile, e questo può portare a molte problematiche".