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Chi sono Franca Bizzarri e Ferdinando Rampi, i genitori del piccolo Alfredino: cosa fanno oggi

Franca Bizzarri e Ferdinando Rampi sono i genitori del piccolo Alfredino, caduto in un pozzo artesiano a Vermicino e rimasto bloccato al suo interno per 60 ore, fino alla sua morte, nel giugno 1981.
A cura di Beatrice Tominic
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Hanno atteso per 60 ore che il loro bambino fosse liberato dal pozzo in cui era caduto. Ma non c'è stato niente da fare. Si chiamano Franca Bizzarri e Ferdinando Rampi i genitori del piccolo Alfredino, protagonista, a soli sei anni, della tragedia di Vermicino, a Frascati, nel 1981. Il bimbo, Alfredo noto a tutti affettuosamente come Alfredino, è caduto nel pozzo ed è rimasto bloccato al suo interno, nonostante i tentativi di salvataggio da parte di vigili del fuoco e volontari, per 60 ore.

Oltre a loro, in quel giugno, con Alfredino c'erano anche la nonna paterna Veja e il fratellino Riccardo che, all'epoca, aveva appena due anni.  Dopo il terribile evento Franca e Ferdinando hanno fondato un'associazione, il Centro Alfredo Rampi che, di fatto, ha anticipato la nascita della protezione civile.

Chi sono Franco e Ferdinando Rampi, i genitori di Alfredino

Genitori di due figli, Alfredo e Riccardo, su Franca Bizzarri e Ferdinando Rampi non si hanno molte informazioni. Non si conosce la data dell'inizio della loro relazione, non si sa quando siano nati, né quale professione avessero intrapreso. In quella tragica estate, nel 1981, si trovavano a Vermicino, a Frascati, dove si trovava la loro casa di campagna. Oltre ad Alfredino, avevano anche un secondo figlio, Riccardo, quattro anni più piccolo del primo.

Sappiamo che erano a conoscenza della malattia di cui soffriva il figlio maggiore, una cardiopatia che lo costringeva a costanti cure. La stessa patologia ha colpito anche il fratellino che, una volta adulto, è morto a 36 anni per infarto durante l'addio a celibato di una amico in discoteca.

La fondazione del Centro Alfredo Rampi

Dopo la tragedia, i genitori del piccolo Alfredo hanno avviato, come anticipato, il Centro Alfredo Rampi, per insegnare a bambini e ragazzi a difendersi in caso di episodi come quello in cui è rimasto coinvolto Alfredino e per prevenire situazioni simili. L'obiettivo dell'associazione è quello di sensibilizzare la cittadinanza e le istituzioni sulla rilevanza dei temi legati alla sicurezza e a stimolare l’impegno nel campo della prevenzione e del soccorso. Ancora oggi rappresenta il primo passo tangibile verso l'istituzione della protezione civile, organo nato ufficialmente nel 1990.

La vita della mamma e il papà di Alfredino oggi

Oggi si tratta di una coppia di anziani, presumibilmente hanno intorno ai 70 anni. I genitori di Alfredino, sopravvissuti a lui e al fratello, dopo la tragedia del giugno 1981, hanno dedicato la loro intera vita al ricordo del figlio e alla sensibilizzazione, con il Centro Alfredo Rampi, come anticipato. Dalla sua nascita, l'associazione ha aiutato almeno 60mila fra bambini e ragazzi. Le attività sono continuate anche durante il lockdown, quando il team di psicologi ha raggiunto telefonicamente chiunque ne avesse necessità. "Manca ancora a livello diffuso la cultura della prevenzione", è stato uno degli ultimi commenti da parte della mamma di Alfredino. A livello di soccorsi, invece, come dimostra la protezione civile, c'è stata grande mobilitazione.

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