Chi era Tommaso Funicelli, il 34enne romano che si è schiantato con la tuta alare
Tommaso Funicelli era romano originario di Casal Bernocchi e aveva la passione del base jumping. Uno sport estremo, che praticava da dodici anni con almeno 500 lanci, il quale consiste nel lasciarsi cadere con un paracadute nel vuoto da varie superfici, rilievi naturali, edifici o ponti. Nell mattinata di venerdì scorso Tommaso si è lanciato dal Plan Cou, a quota 2100 metri nella Val di Rhêmes-Saint-Georges, in Valle d’Aosta. La tuta alare che inossava si è aperta, ma non è riuscita a rallentare l'atterraggio, a seguito del quale ha riportato traumi e ferite fatali. Tommaso era fratello di Daniele Funicelli, candidato con FdI alle comunali ed essere commissario del Parco dell’Appia Antica, master dell’arrampicata, gestore di una palestra in zona San Paolo e vicepresidente della Sezione romana del Cai, il Club alpino italiano.
A dare l'allarme il fratello
Al fratello prima di lanciarsi per l'ultima volta Tommaso ha mandato un messaggio, dicendogli che era stanco e che l'avrebbe chiamato tra due, tre minuti al massimo. Una telefonata però che non ha mai ricevuto. "Il base jumping è disciplina estrema che non ammette il minimo margine di errore e la stanchezza può avere influito nell’incidente di Tommaso" ha spiegato il fratello intervistato da Il Messaggero, che ha dato l'allarme.
L'incidente con la tuta alare in cui è morto Tommaso Funicelli
Tommaso Funicelli si è lanciato nella tarda mattinata di venerdì scorso 30 agosto nella Val di Rhêmes, in Valle d'Aosta. Secondo quanto ricostruito la tuta alare si è aperta ma non sarebbe riuscita a frenare la caduta. Partite le ricerche con l'elicottero, il soccorso alpino valdostano, il soccorso alpino della Guardia di Finanza di Entrèves e vigili del fuoco hanno ritrovato e recuperato il suo corpo nella tarda serata tra gli alberi e la roccia, grazie ad una parte di vela che era visibile a circa 1300 metri di quota.