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Chi era Francesca Carocci, l’attrice morta per un infarto curato con gli antidolorifici

Francesca Carocci è morta a marzo 2024 a causa di un infarto. La ragazza era un’attrice e aveva recitato in importanti teatri, come il Marconi e il Brancaccio.
A cura di Natascia Grbic
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"Non sono niente. Non sarò mai niente. Non posso voler essere niente. A parte questo, ho dentro di me tutti i sogni del mondo". È questa la frase scelta da Francesca Carocci che appare sul suo profilo Instagram, pieno di foto che la ritraggono a teatro, mentre recita nei suoi amati spettacoli. La ragazza, di appena 28 anni, è deceduta a marzo 2024 per quello che secondo i primi riscontri medici sarebbe stato un infarto. Due giorni prima si era recata all'Aurelia Hospital con forti dolori al petto, chiedendo di essere visitata. Nonostante i test fatti abbiano riscontrato alcune anomalie, Carocci è stata dimessa con la sola indicazione di prendere degli antidolorifici. Quando due giorni dopo si è sentita nuovamente male, era ormai troppo tardi: il primo arresto cardiaco lo ha avuto in ambulanza, i soccorritori del 118 sono riusciti a rianimarla. Il secondo, purtroppo, l'ha uccisa. Sul caso è stato aperto adesso un fascicolo d'indagine da parte della procura di Roma, che ipotizza un caso di malasanità.

Francesca Carocci ha studiato recitazione per diventare attrice, riuscendo a recitare in importanti teatri, come il Marconi e il Brancaccio. Professionista stimata e di livello, in uno dei suoi ultimi spettacoli aveva dato volto e voce a Biancaneve, in una divertente rivisitazione delle principesse Disney. Era andata in scena anche in spettacoli come ‘L'Orlando furioso' e ‘Dondolo' di Samuel Beckett, di cui aveva pubblicato la sua interpretazione sui social.

Secondo i primi risultati dell'autopsia, Francesca Carocci soffriva di una patologia cardiaca che non è stata individuata per tempo dai medici, nonostante fosse stata sottoposta a una serie di esami, tra cui un elettrocardiogramma. E proprio quest'ultimo, con dei livelli di troponina alti, avrebbe dovuto indicare che c'era un problema cardiaco in atto. Livelli alti di questa proteina, infatti, sono spesso indice di infarto in corso, cosa che avrebbe dovuto spingere i dottori, secondo il medico legale incaricato dalla procura Luigi Cipolloni, a disporre ulteriori approfondimenti. Sul caso è stato aperto un fascicolo per omicidio colposo, al momento contro ignoti.

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