Chi è Martino Di Tosto, l’ultras romanista arrestato per gli scontri tra tifosi in autostrada
Sarà processato domani per direttissima Martino Di Tosto, tifoso della Roma e unico arrestato per gli scontri di ieri sull'A1 tra ultrà napoletani e romanisti. L'uomo, già noto alle forze dell'ordine per altri incidenti avvenuti in passato, era andato autonomamente all'ospedale San Donato di Arezzo dopo essere stato ferito da un'arma da taglio sulla coscia. Deve rispondere dell'accusa di rissa aggravata.
Martino Di Tosto è già stato coinvolto in passato in scontri tra tifoserie: nel 2013 fu accusato di aver lanciato un sasso sul pullman che trasportava la squadra del Verona dopo la partita giocata con la Roma allo stadio Olimpico. In quell'occasione fu accusato di danneggiamento e lesioni. Il suo nome era uscito fuori anche in relazione alla morte dell'imprenditore Antonio Maria Rinaldi, assassinato alla Pisana nel 2012. Secondo quanto riportato all'epoca da la Repubblica, Di Tosto si trovava insieme al 64enne quando fu ucciso.
"Stiamo concentrando tutte le nostre energie e quelle della polizia per arrivare quanto prima all'identificazione dei responsabili di questo gesto folle e assurdo che ha messo a repentaglio la sicurezza dei viaggiatori e ha bloccato una delle principali arterie del nostro Paese", ha dichiarato il procuratore di Arezzo, Roberto Rossi. Sugli scontri indagano anche gli agenti della Digos di Roma, al lavoro per identificare gli ultras giallorossi coinvolti nella mega rissa andata in scena sull'A1. Per ora sono circa ottanta i tifosi del Napoli identificati, oltre un centinaio quelli della Roma.
Gli scontri sono avvenuti nell'area di servizio Badia al Pino, dove nel 2017 l'ex agente di Polizia stradale Luigi Spaccarotella uccise Gabriele Sandri. L'incontro tra le due tifoserie non è stato un caso: dalle prime informazioni sembra i supporter azzurri abbiano assaltato con lanci di sassi le auto sulle quali viaggiavano i tifosi romanisti, ma prendendo anche macchine con gente che nulla aveva a che farecon la partite che si sarebbero giocate quel giorno. Le targhe di molte auto sono state riprese dagli agenti della Digos, in modo da identificare tutti coloro che hanno partecipato agli scontri. Le accuse che si profilano sono di danneggiamento e interruzione di pubblico servizio.