Chi è Martina Scialdone, la donna uccisa dall’ex al Tuscolano: aveva 35 anni ed era un’avvocata
Si chiamava Martina Scialdone la donna che ieri sera è stata uccisa dall'ex compagno davanti al ristorante Brado, nel quartiere Tuscolano. Aveva appena 35 anni e lavorava come avvocata in uno studio del quartiere Parioli: esperta di diritto di famiglia, era componente della commissione locazione dell’ordine degli avvocati. Dopo la morte del padre, aveva stretto i rapporti con la mamma e con il fratello.
Ieri sera, venerdì 13 gennaio, l'ex compagno, una guardia giurata di 61 anni, l'ha uccisa davanti al locale in cui si erano rivisti: ha estratto la pistola e l'ha puntata contro la donna. Poi ha fatto fuoco. Dopo lo sparo il 61enne è salito a bordo della sua automobile ed è fuggito verso via Tuscolana. In breve tempo è stato rintracciato dal reparto volanti ed è stato arrestato.
Le prime ricostruzioni
È successo ieri sera, nel quartiere Tuscolano: al civico 42 di via Amelia, davanti al ristorante, Martina Scialdone è stata uccisa dall'ex compagno, guardia giurata di 61 anni.
Secondo le prime ricostruzioni, come riportato da il Messaggero, i due avrebbero cenato insieme, poi avrebbero iniziato a litigare tanto che lei, secondo quanto raccontato da un testimone, si sarebbe chiusa in bagno per cercare di sfuggirgli. Una volta usciti dal locale, il 61enne le ha estratto la pistola e l'ha puntata contro la donna, poi ha fatto fuoco. "Le ha sparato senza pietà", avrebbe aggiunto la stessa persona ricordando quanto accaduto ieri sera.
Il colpo partito, sparato a distanza ravvicinata, ha colpito al petto la donna che è crollata a terra, dove è rimasta agonizzante fino alla morte. Il 61enne, invece, si è messo alla guida dell'automobile e si è immediatamente dato alla fuga.
L'arrivo dei soccorsi
Sul posto sono immediatamente arrivati i soccorsi. Gli operatori del 118 hanno tentato di rianimare la 35enne, ma poi non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. Oltre al loro, sono moltissimi gli agenti che hanno raggiunto il luogo degli spari. "Ce ne erano almeno 20", avrebbero dichiarato alcuni testimoni: sono arrivati in breve tempo gli agenti della Squadra Mobile e il pm del gruppo del pool antiviolenza, ancora impegnati nella ricostruzione esatta del femminicidio. Secondo le prime informazioni, i due non stavano più insieme da un po' di tempo.
Altre pattuglie si sono messe sulle tracce della guardia giurata, identificata grazie al bossolo rinvenuto sul luogo dopo gli spari. Intercettata poco dopo nella zona di Colle Salario Fidene e arrestata dal reparto volanti.