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Che cos’è il Cimitero Acattolico di Roma dove riposano Camilleri, Gramsci e Gadda

Il Cimitero Acattolico di Roma è stato creato nel 1716 con il benestare di Papa Clemente XI, per dare la possibilità agli stranieri non cattolici di essere seppelliti nella capitale. Chiamato anche il ‘Cimitero degli artisti e dei poeti’, ospita numerosi esponenti del mondo culturale, tra cui Andrea Camilleri.
A cura di Natascia Grbic
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Il Cimitero Acattolico di Roma è uno dei luoghi più suggestivi della capitale. Un po' come il Père Lachaise di Parigi, è meta ogni anno di milioni di turisti che vanno a visitarlo e che si perdono tra le stradine piene di tombe, strane incisioni e versi dedicati ai defunti. Contrariamente a quello che si potrebbe pensare, il Cimitero Acattolico non è un luogo tetro e triste, ma un posto suggestivo – e a tratti romantico – che in molti scelgono di vistare. Ospita le tombe di John Keats, Percy Bysshe Shelley, Willian Story, ma anche quelle di Antonio Gramsci, Emilio Lussu, Dario Bellezza, Carlo Emilio Gadda, Luce d'Eramo, Simonetta Colonna di Cesarò. Poeti, scrittori, artisti: il Cimitero Acattolico di Roma ospita numerosi esponenti del mondo culturale. Ma vi siete mai chiesti perché? Conosciuto anche come il ‘Cimitero degli attori e dei poeti', è sorto intorno al 1716, quando a Roma iniziarono a morire persone – soprattutto straniere – che non appartenevano alla religione cattolica. E, dato che non potevano essere seppellite in terra consacrata, Papa Clemente XI accordò che fossero interrati in una zona dietro la Piramide Cestia.

Cimitero Acattolico di Roma, quando le sepolture si facevano di notte

Soprattutto nel 1700 Roma era meta di pellegrinaggio da parte di molti attori, poeti, scrittori e artisti, che venivano nella capitale per godere della sua arte e della sua cultura. E, a volte, capitava che a Roma terminassero la loro vita. Dato che molti non erano cattolici, non potevano essere sepolti davanti alle Chiese o su suolo consacrato, e il Cimitero Acattolico di Roma fu creato apposta per loro. Un tempo le sepolture potevano avvenire solo di notte, perché accadeva spesso che gruppi di cattolici attaccassero il feretro. Oggi, invece, è considerato una culla dove riposa la cultura. È molto raro che siano accettate persone di cittadinanza non italiana: questo avviene solo nel caso in cui si tratti di qualcuno che è stato ‘straniero in patria' e che abbia espresso in vita una cultura alternativa.

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