Cercò di importare 8 chili di coca dall’Ecuador: genero di Diabolik arrestato in maxi blitz anti-droga
C ‘è un nome che figura tra quelli dei quindici arrestati questa mattina in un'operazione congiunta della Polizia e della Guardia di Finanza a Reggio Emilia: quello di Daniele Gatta, genero di Fabrizio Piscitelli, il Diabolik ultrà della Lazio e boss del narcotraffico romano ucciso in un agguato il 7 agosto 2019. Il 40enne, che adesso si trova in carcere, è accusato di traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Secondo quanto emerso dalle chat criptate scoperte dagli investigatori, il marito della figlia di Piscitelli, vantando un legame altisonante con uno dei capi più in vista di Roma, avrebbe voluto investire cinque milioni di euro con un gruppo di narcos italiani e albanesi per importare droga dall'estero. Soprattutto Albania, Kosovo, Ecuador, Colombia e Paesi Bassi.
Per dimostrare la sua serietà, Gatta avrebbe dovuto mettere prima 15mila euro per importare otto chili di cocaina dall'Ecuador. Nell'ordinanza, si legge che Gatta partecipò all'acquisto e al finanziamento dell'operazione "addirittura anticipando il proprio interesse e sostegno economico a prendere parte anche a ulteriori e successivi acquisti e importazione di stupefacente". Di quell'acquisto, poi, non se ne fece più nulla e andò tutto in fumo. Dopo un primo incontro avvenuto nel 2021 a Bibbiano, sfumò tutto. Ma non i messaggi che hanno incastrato Gatta.
A capo della banda di narcos, secondo la procura, Domenico Bolognino, noto per essere entrato nel processo ribattezzato ‘Aemilia‘, considerato la più grande inchiesta sulle infiltrazioni mafiose in Italia. Oltre a lui, in carcere sono finiti anche Cesare Castellani, Xhemali Desari, Avni e Fabjol Dushku, Rigers Kusi, Sokol Lumi, Bashkim Sula, Salvatore Gaetano, Antonio Modafferi e Daniel Palladino. Mentre per Julian Nikolla, Armand Pepa e Tureldi Tafa sono stati disposti gli arresti domiciliari. I traffici di droga, dal valore di milioni di euro, venivano organizzati tutti con telefoni criptati. Dal 2020 avrebbero importato e spacciato, soprattutto in Emilia Romagna, 23 chili di cocaina, sei chili di eroina, ottanta kg di hashish e duecentoquaranta chili di marijuana.