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Cerca di accoltellare l’ex, poi continua a perseguitarlo: impiegata del ministero ai domiciliari

Ha provato ad uccidere il compagno lo scorso gennaio, poi ha iniziato a perseguitarlo. Per la donna, 49enne impiegata al Ministero del Lavoro, sono scattati gli arresti domiciliari.
A cura di Beatrice Tominic
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Viola il divieto di avvicinamento per la terza volta nei confronti dell'ex compagno. Per questo è finita agli arresti domiciliari una donna di 49 anni che lavora come impiegata al Ministero del Lavoro. La quarantanovenne è stata sorpresa mentre stava prendendo a pugni il cancello del condominio dell'ex, violando il divieto di avvicinamento, come segnalato dal braccialetto elettronico che ha al polso da quando, lo scorso gennaio, ha provato ad ucciderlo, accoltellandolo.

Il tentato omicidio e i precedenti

La quarantanovenne aveva provato ad uccidere l'ex compagno lo scorso 31 gennaio, accoltellandolo. La donna aveva provato a difendersi dicendo che, in realtà, era lui che la picchiava. Una versione che, però, non avrebbe mai trovato riscontro. Per lei è stata disposta la misura del braccialetto elettronico. Poi, nel mese di marzo, è scattato il secondo stato di fermo: la donna, in questa occasione, si è introdotta a casa dell'uomo e ha provato a picchiarlo con qualsiasi oggetto trovato sulla sua strada. E nei suoi confronti è scattato l'obbligo di firma giornaliero.

Le minacce al cancello del condominio dell'ex

Dal mese di marzo più nulla. O, almeno, fino a qualche giorno fa quando il braccialetto della donna si è attivato. La quarantanovenne era arrivata infatti a meno di 200 metri dall'ex che, nel frattempo, aveva già allertato la polizia poiché stava ricevendo ripetute chiamate dalle cinque del mattino. Una volta giunti sul posto gli agenti del distretto Roma Lido, hanno trovato la donna con la mano sanguinante: aveva preso a pugni il cancello di ferro del condominio.

Soltanto con l'arrivo dei poliziotti, la donna ha lasciato la casa dell'ex. Ma continuano ad arrivare numerosissime segnalazioni alle forze dell'ordine di ripetute violazioni del divieto di avvicinamento, forse anche perché i due abitano molto vicini fra loro. Nel frattempo, una volta in udienza, si è avvalsa della facoltà di non rispondere. E, oltre al braccialetto, nei suoi confronti sono stati disposti gli arresti domiciliari.

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