Centri massaggi “a luci rosse”, arrestato commercialista: trovato in possesso di 900mila euro
Nei giorni scorsi sono scattati gli arresti domiciliari per Salvatore D., commercialista sessantottenne accusato di gestire la contabilità di almeno una sessantina di centri massaggi della capitale dove, secondo le indagini, venivano fatte prostituire delle ragazze orientali. Fra queste anche quella dove sono state uccise due ragazze nel novembre del 2022 da Giandavide De Pau a Prati.
Oltre al commercialista, è scattato l'arresto anche per due donne di nazionalità cinese, la cinquantaduenne Z.X. e la cinquantasettenne W.X., accusate di sfruttamento della prostituzione. Entrambe ai domiciliari, lavoravano in via Andrea Bafile, a Prati, poco distante a via Riboty e in via Ernesto Nathan, alla Magliana.
L'arresto del commercialista
Ad incastrare il commercialista, gli ottocentomila euro dirottati nel conto corrente intestato al figlio, come spiega il Messaggero nella sua edizione locale, e quasi centomila custoditi in contante all'interno della cassaforte nella sua abitazione, nella zona sud della capitale, fra l'Eur e Ostia.
A mettersi sulle sue tracce all'inizio gli agenti della polizia locale di Roma Capitale che da un paio di anni indagano su presunti giri di prostituzione e riciclaggio all'interno di centri benessere. I caschi bianchi sono arrivati al commercialista in quanto gestore della contabilità dei centri di massaggi orientali su cui stavano indagando. Soltanto in seguito, durante la perquisizione, si sono resi conto dell'attenzione del sessantottenne per le inchieste giudiziarie che riguardavano questo genere di centri massaggi.
Articoli di giornali, l'intervista all'ex comandante dei vigili che spiegava i meccanismi di queste attività: il commercialista conservava in casa sua tutti i fogli e gli articoli con una cura tale da sembrare sospetto, come se potessero essere utili per il suo lavoro.
Le indagini sui centri massaggi orientali
Oltre alle indagini sui ricavi, evidentemente troppo elevati, del commercialista, gli agenti si sono concentrati anche sulla rete che collegava gestori e clienti dei centri. Il sessantottenne, infatti, lavorava anche per il centro massaggi in via Augusto Riboty dove nel novembre del 2022 Giandavide De Pau, pregiudicato ed ex autista del boss di camorra Michele Senese ha ucciso con una cinquantina di fendenti due ragazze, prima di raggiungere e accoltellare a morte anche Martha Castaño Torres in un appartamento non distante.
Le indagini in corso
La domanda che si pongono gli inquirenti oggi è se esista una rete di criminalità che gestisce i centri, da cui potrebbe essere arrivato anche De Pau o se, davvero, dipenda soltanto dai siti. Nel frattempo il pm sta cercando di ricostruire da dove siano passati i soldi prima di arrivare nella cassaforte del commercialista e nel corso di suo figlio per cercare eventuali collegamenti.