Centocelle dice addio al leggendario Orazio: oggi il saluto al barista di Baglioni e Pasolini
A 90 anni si è spento giovedì 12 agosto Orazio Giuffrida. E con il titolare del Bar Orazio all'angolo tra via dei Noci e via dei Faggi a Centocelle, se ne va una delle figure leggendarie della Roma popolare di ieri, punto di riferimento imprescindibile per generazioni del quartiere. Era stato il barista di Claudio Baglioni che, cresciuto tra queste strade, da ragazzino faceva comitiva proprio nel bar di Orazio strimpellando la chitarra. Quando Pier Paolo Pasolini veniva a Centocelle, dove ambienterà il suo Ragazzi di Vita, è da Orazio che si fermava per un caffè e due chiacchiere. Orazio arriva a Roma negli anni '50 dalla Sicilia. Nel 1956 con la moglie apre una latteria nello stesso locale dove oggi c'è il bar, quasi 70 anni di lavoro a Centocelle, testimone silenzioso dei tanti cambiamenti del quartiere, da zona di abusivismo all'estrema periferia della città a quartiere giovanile.
Oggi i funerali che si terranno alle 10.00 nella parrocchia Sacra Famiglia di Nazareth in piazzale delle Gardenia – come annunciato sul gruppo Facebook dei frequentatori del bar il figlio Salvatore che con il padre gestiva il locale – e a cui parteciperanno amici e avventori di un'intera vita passata dietro al bancone ad ascoltare, parlare, ricordare. Da due giorni sui social è un fiume di ricordi di Orazio, soprattutto di chi a Centocelle è stato giovane e poi è diventato adulto, e ha passato infinite ore davanti quel marciapiede e ai tavolini del bar, trovando in Orazio a volte un mentore, a volte un secondo padre che con sguardo benevolo guardava i ragazzi farsi grandi, sbagliare, ridere, innamorarsi.