Centinaia di pesci morti nel Tevere: che sta succedendo nelle acque del fiume
Centinaia di pesci morti nel Tevere: anche quest'anno il fiume che attraversa la capitale è stato improvvisamente invaso da una moria di barbi tiberini, venuti a galla negli ultimi due giorni nei pressi di Ponte Marconi, vicino a Tiberis, la spiaggia sul fiume. Uno scenario visto già lo scorso anno a luglio e su cui ora bisognerà vederci chiaro. Non è chiaro cosa abbia causato la morte dei pesci: una delle ipotesi più probabili è che il forte temporale che si è verificato martedì nella capitale abbia fatto riversare nelle acque del fiume le sostanze inquinanti che si trovano nelle strade. Sostanze tossiche per i pesci, che una volta ingerite ne hanno causato il decesso.
Nella giornata di ieri un sopralluogo è stato effettuato da Arpa Lazio, la Polizia Locale di Roma Capitale e personale della Asl Roma 1. "I pesci morti sono stati individuati a partire dall'altezza di Ponte Milvio (ma ne è stata segnalata presenza fino a Ponte Marconi) – segnala Arpa Lazio in una nota – Sono stati presi campioni di acqua, successivamente inviati ai nostri laboratori per le attività analitiche, e campioni delle carcasse presi in carico dalla Asl per le verifiche di competenza. I risultati delle analisi saranno resi disponibile appena possibile".
“Ci risiamo – ha dichiarato Raniero Maggini, presidente del WWF Roma e Area Metropolitana – non è infrequente infatti che con le piogge di fine estate si registri la moria di pesci lungo il Tevere, certamente favorita dalle tante sostanze chimiche utilizzate nelle nostre campagne e che con i temporali vengono portate a valle concentrandosi nei nostri fiumi. Stiamo avvelenando il nostro territorio, il cibo che portiamo sulle nostre tavole ed avveleniamo i nostri fiumi, come dimostrano le evidenze delle ultime ore". "Le risultanze dalle analisi chimiche condotte sulle acque sul Tevere da parte dell’ARPA Lazio nel recente passato hanno evidenziato la presenza di fitofarmaci ormai vietati dalla legge, in considerazione dei gravi rischi alla salute che possono generarsi a danno delle persone e dell’ambiente – ha aggiunto Carlo Aprile, vicepresidente del WWF Roma e Area Metropolitana e coordinatore del Nucleo di Roma della Guardie Giurate WWF – Il WWF chiede dunque con urgenza maggiori controlli e verifiche approfondite da parte delle autorità preposte".
Lo scorso anno, a luglio, si sono avute ben due morie di pesci in un mese. Un fatto che ha destato preoccupazione e che ha portato Arpa Lazio, la Asl e il corpo di Polizia Locale di Roma Capitale a effettuare nuovi sopralluoghi e prelievi sulle acque dei fiumi. In quel caso in acqua era stata rilevata la presenza di pesticidi utilizzati molto probabilmente nelle colture di mais a nord della capitale, che potrebbero essere finiti in acqua dopo le forti piogge che c'erano state in quei giorni. Anche lo scorso anno, infatti, i pesci sono morti in seguito a un violento temporale.