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C’è una planimetria definitiva sullo stadio della Roma a Pietralata: scavi inglobati e dubbi sulla mobilità

La planimetria sullo stadio della Roma risale al 21 dicembre scorso e riporta la dicitura “progetto definitivo”. Non sappiamo se si tratta di una prima bozza, ma sicuramente è stata allegata come documento ufficiale dell’As Roma.
A cura di Enrico Tata
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Fanpage.it ha potuto visionare una planimetria del progetto dello stadio della Roma a Pietralata. Risale al 21 dicembre scorso e riporta la dicitura "progetto definitivo". Non sappiamo se si tratta di una prima bozza, ma sicuramente è stata allegata, come documento ufficiale dell'As Roma, a una richiesta inviata dal Comune di Roma all'attenzione della Soprintendenza, per l'ottenimento del nulla osta sugli scavi archeologici da effettuare nell'area di Pietralata.

Le questioni interessanti sono due: una riguarda i resti archeologici che sono già stati scoperti nella zona del nuovo stadio e l'altra riguarda la mobilità, uno dei capitoli più importanti di quello che sarà il progetto definitivo. Sembra scomparso, infatti, un ponte ciclopedonale, ritenuto fondamentale nelle prescrizioni richieste in sede di approvazione del progetto preliminare.

Gli scavi archeologici saranno ‘inglobati' nel nuovo stadio della Roma

Andiamo con ordine. La Roma ha presentato in Campidoglio un video che mostra l'aspetto del nuovo stadio della Roma. Un segnale concreto per ribadire il forte interesse della società giallorossa nel progetto. Ma i problemi, in primo luogo ‘archeologici', restano.

Sappiamo che nell'area del nuovo stadio sono già stati scoperti reperti archeologici di pregio. E proprio per questo la Soprintendenza aveva chiesto alla Roma di pensare a uno spostamento del corpo di fabbrica dell'impianto sportivo. Questa planimetria, in sintesi, mostra la risposta della Roma alla richiesta degli archeologi: quei reperti saranno inglobati all'interno dello stadio. Per la precisione all'interno della Curva Nord. Insomma, saranno valorizzati, proprio come accade nelle ‘stazioni museo' della metropolitana. I resti appartengono a una grande cisterna in muratura, databile al II secolo dopo Cristo, a doppia navata divisa da otto pilastri rettangolari e lunga circa 30 metri. La struttura è connessa a un ‘castellum acquae', che serviva a raccogliere l'acqua potabile e a distribuirla alla rete idrica della città.

Stiamo parlando, ribadiamo, di resti archeologici già noti alla Soprintendenza. La soluzione della Roma, come abbiamo visto, è quella di inglobarli all'interno dello stadio. Ci sarà poi da fare i conti con tutti i reperti che verranno eventualmente scoperti in seguito alla realizzazione dei sondaggi richiesti dalla Soprintendenza per dare il via libera alla realizzazione dell'impianto. Come sappiamo, attualmente gli scavi sono fermi in alcune aree per problemi burocratici relativi all'effettivo possesso dei terreni e, in questo senso, fra pochi giorni ci sarà un'importante decisione del Tar del Lazio che potrebbe sbloccare la situazione (o complicarla ancora di più).

Scomparso dal progetto un ponte ciclopedonale "fondamentale"

Nella planimetria definita parte del "progetto definitivo", c'è poi un problema relativo alla mobilità. Nelle prescrizioni che la Roma deve rispettare per avere il via libera alla realizzazione dell'impianto, si parlava di un ponte di collegamento ciclopedonale tra l'area dello stadio e la zona di piazza Bologna (via Livorno). In questa planimetria è disegnato soltanto un piccolo ponte che neanche supera la ferrovia e che attraversa, invece, soltanto via dei Monti di Pietralata. Di certo non un ponte ciclopedonale di 400 metri capace di consentire l'arrivo allo stadio di circa 10mila persone, come invece era previsto. Insomma, in questo modo si renderebbe inutilizzabile per lo stadio la fermata di piazza Bologna della Metro B.

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Nella delibera di pubblico interesse approvata dall'Assemblea Capitolina si parlava della realizzazione "di una serie di connessioni urbane pedonali e ciclabili con il contesto urbano limitrofo, che consentono il superamento delle attuali cesure dovute alle infrastrutture esistenti, come la ferrovia e via dei Monti Tiburtini o di connessione diretta con la stazione Tiburtina, creando condizioni di integrazione dell’ambito di progetto con il quadrante urbano di riferimento".

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E proprio nella zona in cui era prevista la realizzazione del ponte ciclopedonale doveva essere realizzato anche il centro d'accoglienza per senza fissa dimora, che rientra nel piano degli interventi previsti per il Giubileo 2025. Il progetto, che inizialmente era definito "Centro di accoglienza per i senza fissa dimora" adesso viene definito  "Casa delle famiglie" ed è stato spostato da via dei Monti di Pietralata (era previsto praticamente sotto al ponte di attraversamento dello stadio) a via delle Cave di Pietralata. Lo spostamento del centro di accoglienza potrebbe essere dovuto alla modifica del ponte ciclopedonale?

La planimetria visionata potrebbe essere soltanto una prima bozza, anche se sicuramente ufficiale, oppure un documento realizzato soltanto per rispondere ai problemi ‘archeologici' sollevati dalla Soprintendenza e che non tiene conto, quindi, di tutti gli altri aspetti. Quello che è certo, però, è che quando verranno risolti i problemi relativi agli scavi e ai sondaggi sul sottosuolo di Pietralata, la Roma potrà presentare il suo progetto definitivo. E il tema della mobilità sarà quello decisivo per avere l'ok definitivo: la società giallorossa dovrà dimostrare di aver rispettato tutto ciò che l'Assemblea Capitolina e gli altri enti avranno chiesto. Come arrivare e come andare via dallo stadio sarà il punto decisivo su cui si giocherà la possibilità di realizzare effettivamente l'impianto.

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