Caudo presenta ‘Roma Futura’: “Chiederemo impegni precisi a Gualtieri su trasformazione ecologica”
Giovanni Caudo, presidente del III Municipio ed ex assessore all'Urbanistica nella giunta di Ignazio Marino ha presentato a Fanpage.it la lista Roma Futura, a sostegno del candidato sindaco di Roma del centrosinistra, Roberto Gualtieri. Hanno aderito a questo progetto il movimento Pop di Marta Bonafoni, Possibile Roma, Volt, Green Italia e altre reti civiche. Sinistra Italiana, Sinistra per Roma e Liberare Roma, invece, creeranno una lista diversa.
Qual è l'obiettivo di ‘Roma Futura' alle elezioni comunali?
Abbiamo presentato questa lista perché crediamo in un progetto politico. Crediamo che ci sia uno spazio a sinistra del Partito democratico che non è stato ancora intercettato. Durante la campagna elettorale abbiamo parlato con molti elettori che non trovano risposte nell'offerta politica esistente e che chiedono qualcosa di nuovo. Coloro che non vogliono inserirsi nelle sigle di partito, ma che hanno bisogno di trovare rappresentanza elettorale. Come questo si tradurrà in termini elettorali, questo non lo so dire. Stiamo ragionando sul partecipare in tutti i municipi, ma siamo anche convinti che non bisogna fare tutto dovunque e comunque, ma soltanto in quelle situazioni in cui c'è un'identità con quello che la nostra lista vuole rappresentare. Ci distingueremo su tre dimensioni, ecologica, sociale e di sviluppo economico della città.
Qual è il tema su cui impegnerete di più il candidato sindaco Gualtieri?
Il tema più rilevante per noi è quello ecologico. Rifiuti, trasporti… Nei prossimi anni bisognerà investire, arriveranno risorse importanti e occorrerà prendere decisioni importanti. E su tutte queste scelte Roma sarà all'avanguardia. Sarà la più grande trasformazione ecologica di una metropoli in Europa da qui a cinque anni. E su questo chiederemo impegni molto precisi a Gualtieri. L'impegno sulla resilienza urbana, su come si combatte il cambiamento climatico, sull'impatto idrogeologico.
Perché è naufragata la proposta di fare una lista unica a sinistra del Pd?
Non è naufragata, Roma Futura è ciò che avevo proposto. Alcuni hanno deciso di non partecipare perché hanno considerato, giusto o sbagliato che sia, irrilevante la presenza partitica e delle culture politiche all'interno di questa lista. È chiaro che in una lista civica come questa non possono esserci i simboli di partito o candidati e personalità più rilevanti di quelle posizioni politiche singole. Hanno deciso di fare una cosa diversa e va bene, del resto a Roma è sempre stato complicato mettere d'accordo tutti. Detto ciò, noi continuiamo con il nostro percorso. Fino all'ultimo minuto, tuttavia, siamo disposti ad aprire un dialogo con tutti.
Perché un elettore di sinistra dovrebbe scegliere Roma Futura e non il nuovo soggetto che evidentemente nascerà?
Noi pensiamo che la cultura di sinistra non sia rappresentata dalle identità del passato. Io mi reputo una persona di sinistra e governo un municipio di 220mila abitanti. Penso e credo di aver fatto cose di sinistra, anzi radicalmente di sinistra. Non sono iscritto a nessun partito e anzi dico che alcune delle cose che abbiamo fatto, le abbiamo fatte proprio andando contro a chi si professa di sinistra, a chi appartiene alle vecchie sigle.
Gualtieri ha detto che tutti i partecipanti alle primarie avranno un ruolo nella squadra. In caso di vittoria entrerà in giunta?
Se il mio obiettivo fosse quello di entrare in giunta, me ne starei buono e tranquillo dal momento che comunque sono arrivato secondo alle primarie e avrei diritto a qualcosa in più. Ma per me la politica non si fa per ottenere un posto. Le primarie le ho fatte perché penso di avere i requisiti e le capacità di governare Roma. E infatti il risultato è stato più che lusinghiero. Era difficile ottenere un risultato così ampio e invece è accaduto. Ho promosso questa lista perché credo che ci sia bisogno di un'offerta politica diversa a Roma e di riformare il campo del centrosinistra. Noi siamo una lista diversa dalla sinistra e anche distintiva e distinta dal Pd.
Ignazio Marino ha detto in un'intervista che non voterebbe Gualtieri…
Tra me e Marino c'è un rapporto di amicizia fortissima. Mi ha aiutato nelle primarie, ma l'ho detto anche a lui: il campo di battaglia per me è il centrosinistra. È qui che si combatte, è qui che si cerca di cambiare il centrosinistra e il Pd, anche combattendo le resistenze interne. Nel Pd tuttavia ci sono anche forze riformatrici, legate a quell'esperienza. Io sono espressione di quella giunta, di quella stagione e porto nel centrosinistra quella battaglia. Allo stesso tempo penso che il Pd stia perdendo un'occasione nel non comprendere le questioni politiche che pone Ignazio Marino. Penso che il Pd non debba disperdere questo patrimonio, anche considerando il fatto che Ignazio è stato uno dei fondatori di questo partito.