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Caso Silvia Cipriani, il mistero della casa lasciata aperta dopo la scomparsa

Cancello, garage e granaio: tutto nella casa diroccata di Silvia Cipriani, scomparsa a metà luglio, sarebbe stato lasciato spalancato. Il nipote: “Non era da lei”.
A cura di Beatrice Tominic
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Continuano le indagini per cercare di ricostruire quanto accaduto nelle fatidiche giornate del 22 e del 23 luglio scorsi, quando Silvia Cipriani, l'ex postina del reatino, è scomparsa: i suoi resti sono stati rinvenuti nel bosco di Montenero in Sabina. Gli inquirenti stanno continuando ad indagare sul nipote, Valerio Cipriani, per omicidio volontario. Eppure restano ancora molte le incongruenze anche nei racconti dei testimoni.

"Mi ha avvertito mio zio Leonino, mi ha detto che non la trovava più – ha dichiarato in un'intervista a Quarto Grado Valerio, il nipote di Silvia, che l'aveva sentita il giovedì prima della scomparsa – Proprio Leonino, nella giornata di sabato, mi ha chiamato al telefono per dirmi che zia non c'era che il cancello e il garage erano aperti. Ho pensato fosse a Rieti, sono salito in macchina e ho iniziato a chiamarla mentre andavo verso casa sua, dove pensavo stesse. La cosa strana è che parcheggiava sempre nello stesso posto: è stato allora che mi sono preoccupato veramente. Sono entrato con i vicini, ma la casa era vuota ed in ordine". Poi ha chiamato il 112.

"Lei viveva nella parte semidiroccata, non c'era neanche il chiavistello. Una volta arrivati abbiamo trovato il cancello aperto, garage della macchina aperto (senza la macchina) e il granaio aperto: ma lei chiudeva tutto quando doveva uscire – ha continuato a dire – In casa c'era il cellulare, acceso ma senza suoneria: in genere lo portava sempre con sé". La priorità, ha sottolineato il nipote di Silvia, è quella di scoprire la verità su sua zia.

Oltre alla trasmissione in onda su Rete Quattro, anche altri programmi televisivi stanno cercando di ricostruire quanto accaduto all'ex postina. È il caso, ad esempio, de La vita in diretta che ha scoperto di un incidente automobilistico contro la recinzione della proprietà di Silvia pochi giorni prima della sua scomparsa. Una nuova pista? Saranno gli inquirenti a fare chiarezza.

L'incidente contro la recinzione

Secondo quanto ricostruisce La vita in diretta, pochi giorni prima della scomparsa di Silvia Cipriani un'automobile si sarebbe schiantata contro la palizzata utilizzata per recintare la proprietà dell'ex postina. Due pali del recinto sarebbero caduti durante l'impatto della vettura e Silvia, non appena scoperto quanto accaduto, si sarebbe messa sulle tracce delle persone coinvolte nell'incidente, forse per chiedere un risarcimento danni e aggiustare la recinzione della sua proprietà. A bordo dell'automobile coinvolta c'erano due uomini, due pastori. Il più anziano, alla guida, avrebbe perso il controllo dell'automobile: "Avevo preso degli antistaminici poco prima. Poi ho chiamato mia figlia che ci ha portati in ospedale – ha dichiarato – Ma noi non abbiamo mai conosciuto Silvia".

Anche il più giovane ha confermato questa versione al programma di Rai Uno. Poi però ha aggiunto che la figlia dell'altro si sarebbe recata proprio da Silvia per cercare di chiarire dopo l'incidente: azione di cui, però, il padre si è detto essere completamente all'oscuro.

L'alibi di Valerio, nipote di Silvia Cipriani

La vicenda è rimasta completamente sconosciuta anche al nipote di Silvia. Secondo alcuni testimoni, però, l'ex postina sarebbe sembrata molto preoccupata in quei giorni per l'incidente e la recinzione danneggiata. Continuano nel frattempo le indagini proprio su Valerio che, però, sembra avere un alibi valido: sarebbe rimasto al lavoro dalla mattina alla sera e, come direttore alle poste, il badge e le operazioni svolte sul pc potrebbero testimoniarlo.

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