Caso Orlandi, Lele Mora: “Emanuela è viva e si trova in Austria. Me lo ha detto Ali Agca”
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"Emanuela Orlandi è viva". A dichiararlo è stato Lele Mora, noto ex agente dei vip che, dopo aver trascorso diversi anni in carcere, continua a vivere lontano dai riflettori. E oggi torna a prendere parola sia sul caso della ragazzina vaticana scomparsa il 22 giugno 1983 da Roma e sul Vaticano. "Ho conosciuto cinque papi, ho trascorso 11 anni dai gesuiti dove ho conosciuto Pietro Parolin che sarà fra un mese o due massimo il futuro papa", ha dichiarato.
Le presunte rivelazioni di Lele Mora sul caso Orlandi e il Vaticano
A rendere note le parole di Lele Mora è stato il programma televisivo de le Iene, che lo ha incontrato la scorsa settimana. "Se io ti dico una cosa, è perché è vera", ha detto in trasmissione. Molte le rivelazioni rilasciate dall'ex agente dei vip, tutte esposte con una ferma sicurezza. Dopo aver previsto la vittoria alla settantacinquesima edizione del festival di Sanremo di Achille Lauro (che, come sappiamo, in realtà non è riuscito ad entrare in classifica fra i primi cinque), Mora si è esposto su questioni legate alla Santa Sede e alla scomparsa di Emanuela Orlandi.
"È viva e si trova in Austria in un convento di clausura – ha spiegato – Sa anche di chi è figlia, ma non si può dire". Una rivelazione che, se celasse qualcosa di vero, potrebbe rivelarsi utile ai fini delle indagini. Ma come fa Lele Mora ad avere informazioni su Emanuela Orlandi?
Chi ha detto a Lele Mora dove vive Emanuela Orlandi
Mentre parlava del caso di Orlandi, fra i casi aperti più noti della storia del nostro Paese, per avvalorare le sue parole Lele Mora ha fatto il nome della sua fonte. "Lo so – ha precisato – perché per un periodo ho lavorato con Ali Agca. Lo portavo in giro per le televisioni del mondo a fare delle interviste. Mi ha raccontato tutto, anche perché ha sparato a Giovanni Paolo II, ma non te lo posso dire. L'ho rivelato a due tre persone che hanno un senso. Una di queste è morta, è Benedetto XVI. Andavo a trovarlo minimo una volta al mese". Non soltanto, secondo quanto dichiarato da Lele Mora, Giovanni Paolo II gli avrebbe chiesto se conoscesse Fidel Castro per fissare un incontro: "Se lo ha chiesto a me, vuol dire che il Vaticano da solo non ci arrivava".
La domanda che sorge spontanea è se si possa davvero considerare Lele Mora una fonte affidabile e se le sue dichiarazioni sono da considerarsi rilevanti sotto almeno alcuni punti di vista. Per quanto riguarda il caso Orlandi, c'è da sottolineare che da tempo anche quella che considera la sua fonte, cioè Ali Agca, è considerata "incoerente" e, spesso, "contradditoria".
Chi è Ali Agca e cosa c'entra con il caso Orlandi
Ali Agca è un nome che torna spesso nella vicenda che riguarda il caso di Emanuela Orlandi. Nato nel 1958, nel 1981 diventa noto al mondo intero per aver tentato di uccidere Giovanni Paolo II in un attentato in piazza San Pietro. A due anni dallo sparo che lo ha reso famoso in tutto il mondo è avvenuta la scomparsa di Emanuela Orlandi. Un mese prima era già sparita anche Mirella Gregori. Da sempre Ali Agca ha parlato di un collegamento fra l'attentato al papa e i due casi di scomparsa.
"Emanuela Orlandi è stata rapita per la mia liberazione, insieme a Mirella Gregori", ha sempre dichiarato lui stesso sul caso. Da tempo, inoltre, dice che la ragazzina, ormai divenuta donna, sarebbe ancora viva e si troverebbe in un convento di suore di clausura.
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Cosa sa Ali Agca sulla scomparsa di Emanuela Orlandi
La domanda, quindi, più che su Lele Mora, che riporta quanto dice l'ex Lupo Grigio, deve essere posta su Ali Agca. Cosa e quanto ne sa sulle vicende legate ad Emanuela Orlandi? Sebbene nell'ultimo periodo sia tornato a parlare della scomparsa della ragazzina, dicendo di conoscere la verità e di essere intenzionato a esternarla prima della sua morte, sempre più vicina a causa di un tumore, la sua figura è una delle più ambigue che gravitano intorno al caso di scomparsa. "L'ha rapita il Vaticano, le bugie hanno vinto", ha spiegato in un video pubblicato online.

Un nuovo possibile depistaggio
"Per essere preso seriamente servono prove", ha sempre dichiarato Pietro Orlandi in cerca di fatti e informazioni che possano essere accertate e utilizzate per le indagini: in questo periodo, ce ne sono tre in corso: quella in Procura a Roma, quella in Vaticano e, infine, la commissione bicamerale d'inchiesta.
Ali Agca ha chiesto di essere ricevuto proprio in quest'ultimo organo, davanti a senatori e deputati. "Dica perché dobbiamo ascoltarlo", è stato il commento dei membri della commissione che, almeno per il momento, hanno deciso di non accogliere questa proposta. Di depistaggi e finte ipotesi, di supposizioni e di realtà distorte o addirittura totalmente inventate il caso di scomparsa di Emanuela Orlandi è già pieno. Sicuramente non è necessario aggiungere