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Aggiornamenti sul caso Emanuela Orlandi

Caso Orlandi, il papa proroga l’incarico di decano al cardinale Re: chi è e cosa c’entra con Emanuela

Papa Francesco rinnova l’incarico di Decano del Sacro Collegio a Giovanni Battista Re, oggi 91enne: chi è il cardinale e perché il suo nome torna spesso nel caso di scomparsa di Emanuela Orlandi, sparita il 22 giugno 1983.
A cura di Beatrice Tominic
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A destra il cardinale Giovanni Battista Re. A sinistra Emanuela Orlandi.
A destra il cardinale Giovanni Battista Re. A sinistra Emanuela Orlandi.
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Papa Francesco ha confermato l'incarico di Decano del Sacro Collegio a Giovanni Battista Re, nome noto in Vaticano, ma che si è sentito spesso anche nelle vicende legate al caso di scomparsa di Emanuela Orlandi.

Quello di Decano del Sacro Collegio è un ruolo chiave nel conclave, che lo stesso cardinale Re aveva già svolto (nonostante non fosse ancora stato incaricato formalmente) nel 2013. La notizia è stata diffusa giovedì scorso, insieme alla prologa del cardinale Leonardo Sandri come vice Decano del medesimo collegio.

Entrambi i nomi, però, oltre ad essere noti nell'ambito della Santa Sede, sono conosciuti anche per essere entrati nella lista di personalità che Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, aveva chiesto alla commissione bicamerale d'inchiesta di convocare in quanto informate sui fatti e, ancora prima, al promotore di giustizia vaticana Alessandro Diddi.

I cardinali Sandri e Re, quest'ultimo forse ancora in maggior misura, potrebbero avere informazioni sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, scomparsa il 22 giugno del 1983 a Roma. Ecco in particolare cosa lega il cardinale Giovanni Battista Re alla ragazza di 15 anni scomparsa nel nulla più 40 anni fa.

Pietro Orlandi.
Pietro Orlandi.

La lista di Pietro Orlandi: chi dovrebbe essere convocato

Una volta ricevuto dal promotore per la giustizia vaticana Alessandro Diddi, una volta appreso delle indagini aperte nella Santa Sede sul caso di scomparsa della sorella Emanuela, Pietro Orlandi ha proposto dei nomi da ascoltare come persone ascoltate sui fatti. La stessa cosa è avvenuta in commissione bicamerale d'inchiesta. Molti i nomi di giudici, magistrati, amiche dell'epoca (come sta avvenendo, nello stesso ambito della commissione, per il caso di scomparsa di Mirella Gregori). Molti, però, anche i nomi di personalità del Vaticano che potrebbero essere informati, almeno parzialmente, sulla verità sul caso Orlandi.

A sinistra monsignor Miserachs, a destra i manifesti con Emanuela Orlandi.
A sinistra monsignor Miserachs, a destra i manifesti con Emanuela Orlandi.

Alcuni di loro sono già stati convocati e ricevuti a Palazzo San Macuto, dove si svolgono le audizioni dei testimoni per la commissione bicamerale. Dal capo della gendarmeria vaticana Domenico Giani, che ha spiegato di essere stato incaricato di cercare informazioni sul caso, al suo vice Costanzo Alessandrini alle personalità religiose, come Don Miserachs e, in un'audizione poi diventata chiacchieratissima per le parole spese a difesa di Enrico De Pedis, poi sepolto nei sotterranei, Don Vergari ex rettore della Basilica di Santa Maria Maggiore.

Enrico De Pedis.
Enrico De Pedis.

Altre personalità, invece, morte nel frattempo, non potranno mai più essere convocate, come la direttrice della scuola di musica frequentata da Emanuela, suor Dolores, che non voleva che le ragazze si avvicinassero allo stesso Don Vergari e il cardinale Morandini che aveva parlato del caso Orlandi come di una "spaccatura fra Stato e Chiesa".

Emanuela Orlandi a sinistra, a destra don Vergari.
Emanuela Orlandi a sinistra, a destra don Vergari.

Sul cardinale Leonardo Sandri e sul Decano del Sacro Collegio Giovanni Battista Re, invece, non sono ancora arrivate informazioni. Il quesito per tutte le persone che da decenni seguono la vicenda, però, resta sospeso: perché non dovrebbe essere convocata una persona di 91 anni che è stata confermata per un incarico così prestigioso in Vaticano?

Il cardinale Giovanni Battista Re ed Emanuela Orlandi: cosa li lega

Molti sostengono che il prelato debba essere convocato in commissione bicamerale d'inchiesta. Per quale motivo? Il nome del cardinale Giovanni Battista Re torna più volte nel corso delle indagini sulla scomparsa di Emanuela Orlandi in ambiti diversi. Il nome del cardinale, infatti, appare collegato al caso e spunta anche nei retroscena di quelle che sembrano essere più piste diverse sul caso. Non soltanto: la sua figura sembra aver iniziato a gravitare nella vicenda già molto tempo prima.

Secondo quanto riferito da Pietro Orlandi dopo l'incontro con Diddi nel 2023, Re all'epoca della scomparsa della ragazzina si sarebbe trovato spesso a casa Orlandi e avrebbe avuto rapporti stretti con l'avvocato Gennaro Egidio (consigliato alla famiglia Orlandi dai Servizi Segreti). "Re sapeva tutto quello che succedeva – ha continuato Pietro Orlandi – Qualche anno fa l'ho incontrato e mi ha detto che della storia Emanuela ha letto qualcosa. Dirmi così dopo tanti anni…"

Emanuela Orlandi a sinistra e un giovane Ali Agca a destra.
Emanuela Orlandi a sinistra e un giovane Ali Agca a destra.

Ali Agca e il caso Orlandi: "Giovanni Battista Re sa cosa è successo ad Emanuela"

Fra i primi a fare il nome del cardinale Giovanni Battista Re c'è Ali Agca, l'attentatore del papa che a più riprese, anche in tempi molto recenti, ha parlato del rapimento di Emanuela Orlandi come un fatto strettamente collegato a quello di Mirella Gregori. Entrambe le ragazze sarebbero state rapite per la sua salvezza. Ha chiesto di essere ricevuto in commissione bicamerale d'inchiesta, ma a causa delle contraddizioni e delle controversie nei suoi racconti, per il momento la commissione bicamerale d'inchiesta non ha intenzione di convocarlo.

Nel 2010, a pochi anni dall'apertura delle nuove indagini sulla scomparsa della quindicenne, Pietro Orlandi si è recato ad Istanbul per fargli visita. Nel corso del loro incontro è stato proprio Agca a nominare il porporato come persona informata sui fatti. Un anno dopo la registrazione di quel colloquio è stata mandata in onda da Chi l'ha visto?, censurando il nome del cardinale. È stato poi lo stesso Pietro a nominarlo, dicendo di aver parlato con il cardinale.

Ali Agca a sinistra ed Emanuela Orlandi a destra.
Ali Agca a sinistra ed Emanuela Orlandi a destra.

Scomparsa Emanuela Orlandi, il cardinale Giovanni Battista Re e i fogli spese nella pista di Londra

Il nome del cardinale, inoltre, ritorna anche nei fogli che documenterebbero il passaggio a Londra di Emanuela Orlandi: fra i destinatari di quei cinque fogli spese con data 1998, divulgati nel 2017 dall'inchiesta di Emiliano Fittipaldi, oltre al cardinal Poletti c'era anche il cardinale Re. Nei fogli compariva il riepilogo delle spese di vitto e alloggio (che, secondo quanto emerso, potrebbe trattarsi di un ostello dei frati scalabriniani).

La Santa Sede, anche nella persone dello stesso cardinale Re, ha sempre giudicato falsi i documenti. Eppure, nell'ambito della pista di inglese che vedrebbe Emanuela rapita, portata in Sardegna prima e poi a Londra, secondo alcune testimonianze, su un volo dei servizi segreti italiani come favore chiesto dal Vaticano.

L'ostello degli Scalabriniani a Clapham Road.
L'ostello degli Scalabriniani a Clapham Road.
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