Caso Orlandi, chi è Vittorio Rizzi e perché potrebbe fare chiarezza sulla scomparsa di Emanuela
Sul caso di scomparsa di Emanuela Orlandi sono aperte tre inchieste: una in Vaticano, una in Procura e un'ultima in Parlamento, con la commissione bicamerale d'inchiesta. Sul caso arrivano nuovi elementi, soprattutto riguardo alla pista di Londra: questo periodo, con le relative scoperte, potrebbe rivelarsi decisivo per fare chiarezza sul caso.
Per arrivare ad un punto di svolta nella vicenda Orlandi, però, è necessario che tutti facciano la propria parte. L'appello a chiunque sappia qualcosa resta quello di farsi avanti e di essere pronti a confermare le proprie testimonianze. Non manca, inoltre, un appello specifico al neodirettore dei Servizi Segreti Vittorio Rizzi, capo della Squadra Mobile a Roma nel periodo delle indagini sull'estumulazione della tomba di De Pedis.
Vittorio Rizzi e la scomparsa di Emanuela Orlandi: l'appello del fratello Pietro
"Magari può darci una mano adesso, che ha più potere", è quanto ha dichiarato Pietro Orlandi nell'ultima puntata della trasmissione televisiva di Chi l'ha visto?, riferendosi a Vittorio Rizzi, a capo dei Servizi Segreti. Lo stesso appello è stato rilanciato nel corso del sit-in organizzato per il compleanno di Emanuela Orlandi, lo scorso 18 gennaio 2025.
"Io sono felicissimo che adesso Rizzi sia diventato il capo dei Servizi Segreti, ex Sismi ed ex Sisde. Sembra il karma. Intanto l'ex capo della Procura di Roma è indagato Giuseppe Pignatone è indagato per collusione con la mafia negli anni Novanta– ha dichiarato Pietro Orlandi nel corso del sit-in– È una cosa allucinante, perché la notizia dell'indagine è emersa a fine luglio, ma nel frattempo Pignatone fino al mese scorso ha ricoperto la carica di Presidente del Tribunale dello Stato Vaticano. E non ha detto niente nessuno. È andato via con la scusa di aver raggiunto il limite di età", ha sottolineato Pietro. "Io invece mi auguro che Rizzi possa fare qualcosa, perché ci credeva tantissimo".
Chi è Vittorio Rizzi e cosa c'entra con Emanuela Orlandi
Già vicedirettore dell'Aisi, l'Agenzia informazioni e sicurezza interna e definito dalla premier Giorgia Meloni un "funzionario di prim'ordine". Vittorio Rizzi, neodirettore dei Servizi Segreti, vanta un curriculum di alto livello. Ed è per questo che è stato nominato per rivestire una carica così importante. Molti i casi a cui ha preso parte. Fra questi anche quello di scomparsa di Emanuela Orlandi.
Oggi sessantacinquenne, Rizzi era capo della squadra mobile nel 2012 quando è i pm Giancarlo Capaldo e Simona Maisto si trovano a doversi rapportare con il capo della gendarmeria vaticana Domenico Giani e il suo vice, Costanzo Alessandrini nell'ambito di quella conosciuta come la trattativa fra Procura di Roma e Vaticano sull'estumulazione della tomba di Enrico De Pedis in Sant'Apollinare.
Le indagini di Rizzi su De Pedis e la Banda della Magliana nel caso Orlandi
"Lui in quel periodo stava indagando a Sant'Apollinare proprio sulla questione legata a De Pedis – ha ricordato Pietro Orlandi nel corso del sit-in – Lui e la dottoressa Petrocca volevano andare avanti, credevano in quella pista. Ma poi il caso è stato archiviato e lo stesso Rizzi è stato allontanato da Pignatone e mandato alla stradale".
Nel corso di quegli anni aveva ricostruito l'attività criminale di alcuni membri della Banda della Magliana, anche dopo la morte del boss Renatino. Le indagini procedevano quando, dopo il cambio del Procuratore, è arrivato Giuseppe Pignatone: "Ha scelto di archiviare il caso non per incapacità, ma per volontà. Non è un caso, forse, se dopo è stato promosso dal Papa a capo della Giustizia Vaticana – ha sottolineato Pietro Orlandi – Così come forse non è un caso che la moglie di De Pedis, intercettata in telefonata con Don Vergari, gli abbia detto che stava per arrivare il procuratore nostro, che avrebbe eliminato Capaldo e Rizzi e che poi avrebbe archiviato tutto. Cose che poi sono accadute veramente".
Le indagini di Rizzi su Don Vergari: "Peggio di un film porno"
Non soltanto De Pedis, nel corso delle indagini Vittorio Rizzi avrebbe accumulato elementi anche nei confronti di Don Vergari. "È stato lui a dirmi di aver trovato delle intercettazioni che neanche in un film porno – ha continuato Orlandi – Sono conversazioni con seminaristi, con l'ex cerimoniere del Papa. Nel frattempo Don Vergari è stato indagato in concorso in sequestro. Ed è stato prosciolto non perché si hanno prove della sua innocenza, ma perché Pignatone ha archiviato il caso".